sabato 5 maggio 2018

Coltivare e custodire

Sono passati 4 anni dall'ultimo post. Sono cambiate così tante cose. Il rospetto dell'apertura del blog non esiste più o per lo meno non è più quello di un tempo. Anche i metodi di comunicazione sono sicuramente cambiati, più accelerati, fatti di immagini, slogan non di lungaggini esistenziali, mia specialità. Nel cuore della notte, vittima dell'insonnia delle ultime settimane, si è insinuata in me la necessità di riprendere questo strumento, di provare a comunicare ancora quello che vivo e sento senza paura di apparire vulnerabile, fragile, non in linea con la modernità... "Coltivare e custodire" mai come ora lo sento mio, ora che nel grembo ho una creatura che miracolosamente sta crescendo e alimentando la vita...diventare genitori è davvero una sfida incredibile, un dono immenso a cui nessuno è in fondo preparato. Mi sento incaricata di un compito grandioso e allo stesso tempo gravoso e difficilissimo. Mi immagino che uomo possa essere un domani, cosa possa piacergli, cosa fargli paura. Chissà. Sentirlo sussultare nel mio grembo è l'emozione più forte che potessi immaginare di provare, ha in sé un seme di miracoloso. Penso alla vita che vedo nascere e morire ogni giorno nel mio lavoro e di quanto non ci rendiamo conto che il dolore e la sofferenza si possono mischiare alla gioia incondizionata di un nuovo arrivo mancato. Ogni annuncio anche solo potenziale è Vita. Che ci si creda o no ogni "potenza" merita la cura e il rispetto di qualunque vita formata e conclusa. Forse davvero solo adesso posso intravedere ma non completamente comprendere il dolore di tante mamme e papà nell'annuncio, anche se precoce, di una perdita. Noi ginecologi tendiamo a sminuire questo dolore con frasi stereotipate "meglio ora che poi" "ci riuscirai, sei giovane" ma non capiamo quanto dare dignità a quel dolore sia forse la cosa più importante in quel momento. Spero che la sensibilità e le esperienze di vita ci aiutino come professionisti a sviluppare una maggiore consapevolezza di come la nostra metrica scientifica sia inadatta nella disciplina del cuore e di come ogni storia sia un mondo a sé che non sta a noi giudicare o consolare.

giovedì 13 marzo 2014

Ecco lì il mistero: c'è sempre qualcosa di grande che dal male scatta e diventa forza del bene. La parola giusta è la parola ''trasformare". Nulla va gettato via nella vita, nulla. Le ferite non possono essere dimenticate né coperte, come talvolta si può consigliare frettolosamente: "mettici una pietra sopra". Se le copri diventano infette. E' questa l'esperienza tragica delle ferite non risolte, che producono poi a loro volta la cattiveria. La cattiveria è un dolore non consolato. Il dolore ha un immenso potere positivo, ma può avere anche un immenso potere negativo. Dipende da che tipo di risposta tu sai dare alle ferite tue o alle ferite della Terra in cui vivi. Bregantini.

martedì 1 maggio 2012

parole di plastica

Sembrava morto il mio blog...probabilmente lo è stato...sopito, spento, non ne sentivo la necessità. Se fosse un buon segno o meno non saprei dirlo con certezza...so che adesso l'esigenza di scrivere è tornata forte...impetuosa. Avrei voglia di parlare di tante, troppe cose, che forse però rischierebbero di essere fraintese e di creare ulteriori elementi di destabilizzazione...parlerò solo di un concetto, per me caro e vitale: l'importanza delle parole. In un mondo frenetico come il nostro, fatto di tecnologie, di nuovi strumenti per comunicare siamo vittime di una strumentalizzazione e impoverimento del linguaggio estremo, desolante, in cui io soffro, terribilmente.. leggo tanto, a volte troppo. e mentre leggo cerco sempre di cogliere il contenuto, il messaggio, cosa si cela dietro un'affermazione piuttosto che dietro un altra...e mi rendo conto che in questo mondo accelerato e fittizio, dove ognuno di noi è uno nessuno e cento mila si perde la bellezza di un sentimento vero e profondo, lo si mortifica, lo si illude... Che cosa sia l'amore dunque in quetso marasma di frasine? le parole hanno un peso realmente oramai? al mercato dell'antiquariato i pezzi vecchi sono svalutati, per la maggiore vanno le nuove tecnologie...tutti impazziscono...ecco ce fluisce un oceano di nullità, di caratteri vuoti, steriotipati, ripetuti, ecco che si perde la bellezza della profondità.... scorgo tante, troppe parole da dirsi alla leggera a molte, troppe persone, e l'affetto è plastificato, doppio, esulato dal contesto e troppo fraintendibile... per chi ha l'animo sensibile, profondo, sognatore, fragile, tutto quetso è un gran tormento. Non capisco più quale sia il vero, e non capisco più quali rapporti abbiano radici...la poesia è morta, è svanita dentro tutti questi luoghi comuni, dentro questo sfoggio di falsità.... io non mi riconosco in quetso modo...e non so se sarà disposta a credere a quest'illusione....covo in me la ribellione.

sabato 22 ottobre 2011

Oceani. Un libro regalato da un uomo dagli occhi profondi come il mare, da un uomo che mi ha saputo insegnare molto con la sola forza di stare a letto, malato, limitato nei movimenti, con dolore, ma lucido, integro, con la testa alta e ben funzionante. Un uomo che ha visto tanto e a cui la vita ha dato difficoltà e viaggi lontani, avventure folli e vitalità. Un uomo che con dignità, cultura, sapeva fare della sofferenza una forma di vita e un insegnamento. I tuoi racconti mi portavano lontano in una vita piena di avventure e colpi di scena. Addio Pietro, ti sia tenera la terra.

domenica 28 agosto 2011

guarigione

ci sono molte forme di malattia, non sempre siamo in grado di accorgerci di essere malati, malati di gelosia, malati di egoismo, malati di incapacitaà di amarci e accettare che qualcuno possa amarci...a queste malattie dell'anima, non c'è cura medica o medicina che possa avere efficacia...ci sono tentativi pseudo medici per curarci ma ci lasciano sempre un senso di incompletezza perchè quel cammino di guarigione che solo noi possiamo fare non riescono e non riusciranno mai a sostituire...

ognuno di noi porta dentro piccole grandi malattie...alcune acute, altre croniche altre ancora ignorate cronicizzano...
ma se si è coscienti che qualcosa, piccolo o grande, dentro di noi non porta alla correttezza dell'animo, se c'è qualcosa di noi stessi che come un sabotaggio ci impedisce di essere felici ecco, è lì che dobbiamo aprirci agli altri, senza paura di apparire imperfetti o vulnerabili perchè agli occhi del mondo riusciremo a vedere quelle parti meravigliose di noi stessi che ci ostiniamo a non vedere...

correre nel vento su un motorino, sussurrare alle stelle desideri futuri, sorridere al mare caldo d'estate, assaporare il fresco della sera tra i monti, riscoprire la bellezza di sentiri vivi, di avere sogni e progetti, di guardare lontano, capire che forse davvero esiste qualcuno in grando di amarci e di aiutarci a cambiare....a volte la felicità ha il rumore di un salto nel vuoto, di una sfida raccolta, della leggerezza di un volo

lunedì 11 luglio 2011

non solo orizzonti...adesso anche costruzione di prospettive...perchè quando qualcosa sembra finire invece un nuovo inizio sorprende e al tramonto melanconico fa seguito un alba intensa e dolcissima....anche se le cose accadono a volte per motivazioni inspiegabili, con forme inspiegabili,quello che è bello della vita è che sappia sorprenderti tanto, sempre e che continui a farlo...e finchè sorridi alle cose, e le urli e le vivi, anche i giorni di pioggia assumeranno il colore intenso del sole....e non aver più paura di lasciarsi andare e di aprirsi all'Amore ch è tutt'intorno a noi

martedì 14 giugno 2011

black

Black

Sheets of empty canvas, untouched sheets of clay
Her legs spread out before me as her body once did
All five horizons revolved around her soul
As the earth to the sun
Now the air I tasted and breathed has taken a turn
Ooh, and all I taught her was everything
Ooh, I know she gave me all that she wore
And now my bitter hands chafe beneath the clouds
Of what was everything?
Oh, the pictures have all been washed in black, tattooed Everything...

I take a walk outside
I'm surrounded by some kids at play
I can feel their laughter, so why do I sear
Oh, and twisted thoughts that spin round my head
I'm spinning, oh, I'm spinning
How quick the sun can, drop away
And now my bitter hands cradle broken glass
Of what was everything
All the pictures have all been washed in black, tattooed everything...

All the love gone bad turned my world to black
Tattooed all I see, all that I am, all I'll be...

I know someday you'll have a beautiful life, I know you'll be a star
In somebody else's sky, but why can't it be mine

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco