martedì 29 luglio 2008


Pensavate di cavarvela così...con un post e via...vi sbagliate mi dispiace...visto che per un bel po' forse non rimetterò piede sul web mi dovrete sopportare ancora per qualche riga...


In questi giorni ho cominciato a guardare due bambini. Hanno 4 e 6 anni. Sono dolci, biondi, soli...

passo con loro praticamente 8 ore tutti i giorni. Questo, a parte che mi sta stancando molto fisicamente facendomi capire quanto sia faticoso avere dei figli, mi sta aprendo gli occhi su una serie di considerazioni.
Non basta essere in due, avere una casa e un lavoro per mettere al mondo dei bamini. Bisogna avere anche la possibilità di diedicargli tempo e attenzione, di pensare al loro bene, alle loro necessità...non condanno nessuno perchè capisco che ogni genitore possa avere difficoltà effettive nello stare materialmente con i figli ma non posso concepire che due persone adulte, che mettono al mondo un bambino, poi lo abbandonino davanti a sky con in mano un telecomando...e il mondo di questo bambino comincia e finisce su quello schermo, con quei finti amici che sente parlare e che gli tengono compagnia....non posso concepire che a 4 anni un bambino non sappia che si può giocare in giardino senza giochi, non sappia che si può disegnare le cose, non abbia un tavolo dove poterlo fare perchè l'unico tavolo della casa è quello belissimo a cui la mamma tiene troppo e su cui non si può fare nulla, tra un po' nemmeno mangiare, che un bambino di 4 anni abbia moltissimi giochi ma nessuna capacità immaginativa....non posso credere che a 4 anni un bambino abbia la consapevolezza che i propri genitori non ci sono mai, che devono fare sempre mille altre cose piuttosto che scoltarlo....
Ripenso a quanto sia difficile crescere un figlio e di quanto sia fondamentale farlo con l'attenzione del cuore giusta, con la dolcezza e la pazienza necessaria per accorgersi della sua sensibilità, della sua unicità...


Tutto questo mi ha messo dentro una voglia incredibile di cambiare le cose...






Non ci posso credere...


finalmente riesco a scrivere sul blog. Mi scuso con tutti per la mia prolungata assenza ma non riuscivo più ad entrare nè a lasciare commenti...

fortunatamente ho trovato il problema e risolto...spero questo non si verifichi più...in tutta questa mia assenza mi sono lasciata alle spalle tanti di quegli arretrati che credo che le opsioni saranno due: o vi rintrono ben bene con un post dalla lunghezza mai sperimentata o tenterò di trattenermi, magari fare una sintesi, e rendere piano piano in parole le ultime vicende entro un numero contenuto di righe...

da come sono partita sembra più probabile la prima opsione.

Allora...partiamo da ciò che di più recente mi è accaduto.

Londra...

e già ho detto praticamente tutto.
Londra, città eclettica, colorata, vitale, strana, caotica ma ordinata, ruomorosa e silenziosa, distinta e priva di logica....
Bellissima...voglio tornarci al più presto. Mi è piaciuta davvero come non avrei mai sospettato...e gli inglesi non sono affatto un popolo di musoni scontrosi, anzi tutti si sono dimostrati molto carini e pazienti perfino verso le più imbarazzanti domande base di improbabile inglese...
ma ciò che mi ha colpito è il pensiero che risiede dietro tutto questo teatrino..insomma gli inglesi non vogliano l'euro e c'hanno quella dannata sterlina carissima, non smettono di cantare God save the queen e di volere quella famiglia di vecchi e atrofizzati regnanti a guida del paese...continuano a riempire le città di gabine telefoniche nell'era dei cellulari, cucinano carne buonissima in modo schifoso, guidano a sinistra (che tutte le volte che attraversi per poco non ti arrotano perchè non sei abituato a guardare dal lato giusto) hanno strade pulitissime ma nessun cestino, sembrano tutti distinti e laboriosi ma alla sera si trasformano in persone chiacchierone e cordiali....questi e altri misteri aleggiano attorno a questo popolo così saldamente attaccato alle radici, conformi all'andamento globale ma allo stesso tempo conservatori fino all'osso...

C'è un mondo da scoprire tra le strade londinesi...una storia fatta di borghesi e di punk, di rivoluzioni musicali, di mode....
Non sarà un resoconto, non avrebbe senso...
Voglio solo dire che londra va vista e che nonostante le sue mille contraddizioni ha un fascino tutto suo...


Grazie a tutti quelli che ahnno reso questo viaggio difficile ma vivo...
Auguri Dani, in qualunque parte di mondo tu sia


venerdì 18 luglio 2008

Ho imparato

Ho imparato... che nessuno è perfetto... Finché non ti innamori.
Ho imparato... che la vita è dura...
Ma io di più!!!
Ho imparato...che le opportunità non vanno mai perse.
Quelle che lasci andare tu...le prende qualcun altro.
Ho imparato... che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da
un'altra parte.
Ho imparato...Che bisognerebbe sempre usare parole buone...
Perché domani forse si dovranno rimangiare.
Ho imparato... che un sorriso è un modo economico
per migliorare il tuo aspetto.
Ho imparato...che non posso scegliere come mi sento...
Ma posso sempre farci qualcosa.
Ho imparato... che tutti vogliono vivere in cima alla montagna....
Ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali.
Ho imparato.... che bisogna godersi
il viaggio e non pensare solo alla meta.
Ho imparato...che è meglio dare consigli solo in due circostanze...
Quando sono richiesti e quando ne dipende la vita.
Ho imparato...che meno tempo spreco...più cose faccio.

Ho trovato questa poesia....vorrei aver imparato la metà delle cose che dice....

giovedì 10 luglio 2008

Aspettando..



Camminavo a testa alta sotto un porticato vuoto di persone e di pensieri. Metri cubi da colonizzare con castelli immaginari, con fiabe e sogni pindarici...sullo sfondo una voce di donna, leggera, pura, limida, un canto cristallino....e il potere sublimante della musica mi ha innalzato tra qualcosa di molto simile alle stelle, eppur con i piedi per terra, frutto di roba mortale, lei, la musica, ha qualcosa he non è di questa terra...

non so come fa ogni volta. Eppure arriva e riesce a farmi venire i brividi, a scompormi in mille pezzetti di aria, ad alzarmi da terra, con il cuore pesante e ferito o con la mente vuota e leggera. Sempre. Mi guarisce. lei sola sempre riesce.



pensavo oggi a come l'uomo sia attratto dal simile e come allo stesso tempo da ciò che di più lontano vi è dalla propria natura. Ho sempre pensato che i proverbi non riuscissero mai a mettersi d'accordo tra "gli opposti si attraggono" e " chi si assomiglia si piglia", eppure c'è del vero in entrambi questi luoghi comuni da sfoggiare in caso di giudizio non pervenuto.



E l'uomo è duale, ha in sè dell'oscuro e del luminoso, qualcosa che lo spinge a cercare sè negli altri e qualcosa che rifiuta tutto ciò che gli ricordi se stesso. Come conciliarsi con questo nostro io altro da noi o forse più noi di quanto vogliamo credere?



Mi sembra così difficile poter trovare l'amore che duri. L'amore è davvero eterno solo finchè dura? e può durare in eterno? Esiste un solo amore o ce ne possono essere di più? E come sapere che chi si ama è proprio chi si deve amare, chi ci compensa o ci somiglia fino in fondo....?

Non so. So solo che il nostro cuore batte ad un ritmo che è solo suo....batte e cerca un armonia da accordare, un cuore che non fugga, che non scivoli in un susseguirsi di terzine, un cuore che si fermi in ascolto della pausa di silenzio del nostro, per ricominciare a suonare sullo stesso pianoforte le note più limpide e chiare e dolci e piene. Che siano tasti neri o bianchi che importa, che siano note slegate o che siano semplici scale dobbiamo amarle noi, solo noi. Che sia la semplicità ad attrarci o il virtuosismo più estremo, che sia il silenzio o il rumore caotico...non importa, basta dare al cuore la capacità di decidere e di suonare l'armonia che sente più sua....

mercoledì 9 luglio 2008

nothing

Esame passato...la testa è ancora sospesa tra nozioni e sonno, indecisa se migrare in un'altra sede o se permanere....sono davvero distrutta e più che altro mi sento troppo stanca per pensare e questo non mi appartiene...insomma non riesco a dare sfogo alle mie più primarie funzioni vitali....

Ma a parte questo e a parte le scuse che devo a tutti coloro che oggi mi sono stati vicini nei miei momenti di delirio....
oggi pomeriggio mi sono seduta in un vicoletto in centro, mentre tentavo di riprendermi dal sonno e dalla stanchezza e mentre ero lì con nelle orecchie un pezzo bellissimo di Yann Tirsen (grazie Pippi!), mi sono messa a osservare la gente che passava. era un flusso strano e disordinato di vite che fugacemente incrociavano la mia e poi sparivano. Mi sono messa ad immaginare cos'è che le muovesse...

Ci pensate mai a quante migliaia di milioni probabilità girano attorno alla nostra vita? Davvero troppe e non so come si possa in qualche modo orientarsi e non lasciarsi prendere dal fatalismo...o dal totale determinismo.
E mentre tutto scorre l'uomo cambia con le cose e si trasforma con loro....

Mi è dispiaciuto prendere il voto di informatica...è come se sentissi che sta finendo questa parentesi sulla vita di ciascuno di noi. E' come se sapessi in qualche modo che la nostra voglia di blog si esaurirà risucchiata dallo studio....

grazie per i sorrisi e il calore di oggi

lunedì 7 luglio 2008

Il carattere di un uomo è il suo destino....
Eraclito...
triste ma vero. In potenza ognuno può essere molto di più di quello che è ma all'atto pratico ciò che è in potenza non si attua se non rientra nell'indole propria di ciascuno. Si può migliorare, si può cambiare qualcosa, smussare gli angoli...ma il proprio destino è già nel carattere, in quel modo di guardare alle cose che condiziona inevitabilmente le cose stesse. Il futuro avrà i nostri occhi, come anche il presente. Come si guarda alle cose così da essi si è guardati. La problematicità che accompagna il nostro vivere rende problematico il vivere stesso. Non è un difetto, è un osservazione. Chi è sensibile è destinato ad amplificare ciò che gli succede, chi è fragile a mascherarsi ma a rimanere tale, chi è spensierato a non farsi problemi....non vuole essere un discorso deterministico o pessimista, una constatazione della saggezza antica. Il vecchio Eraclito aveva già capito tutto.
Un abbraccio

giovedì 3 luglio 2008

Dopo un po' d'assenza eccomi di nuova qua...

con questo caldo e le mille vicessitudini degli ultimi giorni mi rendo conto di essere stata un po' assente in tutti i sensi...lo so non è per giustificarmi o che ma istologia è tosta e anche studiare con queste belle giornate per cui, via scusatemi se mi sono fatta sentire poco.

Sto lottando contro l'apatia di giornate tutte uguali scandite da studio frenetico e disperato ma anche da piccoli gesti salvifici che mi impediscono di naufragare tra le montagne di pagine da memorizzare. Torno ora da due giorni immersi nel verde e nella natura in un mondo che ormai non ricordavo più. Casa della madda. Se non la conoscete vi dico solo che è una persona che riesce a curare qualsisasi forma di male (fisico e non) con la sola forza della pazienza e della dolcezza, è una persona semplice di quella semplicità genuina che è sinonimo di capacità di apprezzare ciò che conta e di lasciar perdere i mille fronzoli non degni di nota....insomma un cuore cristallino e raro come raro è il posto sperduto in cui vive. Sembra di stare in una fiaba, solo bosco e casette di montagna, non un bar, un ristorante, un tabaccaio, una strada con lampioni, dei semafori delle strisce pedonali...niente di niente, verde, alberi e uccellini (era tanto che non mi svegliavo con il loro cinguettare)....
Si torna a sperare...
E' bello dare fiducia, riscoprire di non aver mai smesso di amare.

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco