sabato 22 ottobre 2011

Oceani. Un libro regalato da un uomo dagli occhi profondi come il mare, da un uomo che mi ha saputo insegnare molto con la sola forza di stare a letto, malato, limitato nei movimenti, con dolore, ma lucido, integro, con la testa alta e ben funzionante. Un uomo che ha visto tanto e a cui la vita ha dato difficoltà e viaggi lontani, avventure folli e vitalità. Un uomo che con dignità, cultura, sapeva fare della sofferenza una forma di vita e un insegnamento. I tuoi racconti mi portavano lontano in una vita piena di avventure e colpi di scena. Addio Pietro, ti sia tenera la terra.

domenica 28 agosto 2011

guarigione

ci sono molte forme di malattia, non sempre siamo in grado di accorgerci di essere malati, malati di gelosia, malati di egoismo, malati di incapacitaà di amarci e accettare che qualcuno possa amarci...a queste malattie dell'anima, non c'è cura medica o medicina che possa avere efficacia...ci sono tentativi pseudo medici per curarci ma ci lasciano sempre un senso di incompletezza perchè quel cammino di guarigione che solo noi possiamo fare non riescono e non riusciranno mai a sostituire...

ognuno di noi porta dentro piccole grandi malattie...alcune acute, altre croniche altre ancora ignorate cronicizzano...
ma se si è coscienti che qualcosa, piccolo o grande, dentro di noi non porta alla correttezza dell'animo, se c'è qualcosa di noi stessi che come un sabotaggio ci impedisce di essere felici ecco, è lì che dobbiamo aprirci agli altri, senza paura di apparire imperfetti o vulnerabili perchè agli occhi del mondo riusciremo a vedere quelle parti meravigliose di noi stessi che ci ostiniamo a non vedere...

correre nel vento su un motorino, sussurrare alle stelle desideri futuri, sorridere al mare caldo d'estate, assaporare il fresco della sera tra i monti, riscoprire la bellezza di sentiri vivi, di avere sogni e progetti, di guardare lontano, capire che forse davvero esiste qualcuno in grando di amarci e di aiutarci a cambiare....a volte la felicità ha il rumore di un salto nel vuoto, di una sfida raccolta, della leggerezza di un volo

lunedì 11 luglio 2011

non solo orizzonti...adesso anche costruzione di prospettive...perchè quando qualcosa sembra finire invece un nuovo inizio sorprende e al tramonto melanconico fa seguito un alba intensa e dolcissima....anche se le cose accadono a volte per motivazioni inspiegabili, con forme inspiegabili,quello che è bello della vita è che sappia sorprenderti tanto, sempre e che continui a farlo...e finchè sorridi alle cose, e le urli e le vivi, anche i giorni di pioggia assumeranno il colore intenso del sole....e non aver più paura di lasciarsi andare e di aprirsi all'Amore ch è tutt'intorno a noi

martedì 14 giugno 2011

black

Black

Sheets of empty canvas, untouched sheets of clay
Her legs spread out before me as her body once did
All five horizons revolved around her soul
As the earth to the sun
Now the air I tasted and breathed has taken a turn
Ooh, and all I taught her was everything
Ooh, I know she gave me all that she wore
And now my bitter hands chafe beneath the clouds
Of what was everything?
Oh, the pictures have all been washed in black, tattooed Everything...

I take a walk outside
I'm surrounded by some kids at play
I can feel their laughter, so why do I sear
Oh, and twisted thoughts that spin round my head
I'm spinning, oh, I'm spinning
How quick the sun can, drop away
And now my bitter hands cradle broken glass
Of what was everything
All the pictures have all been washed in black, tattooed everything...

All the love gone bad turned my world to black
Tattooed all I see, all that I am, all I'll be...

I know someday you'll have a beautiful life, I know you'll be a star
In somebody else's sky, but why can't it be mine
chi sono io? vorrei capirlo...basta niente per sentirmi inutile, basta una risposta un po' più cattiva per ferirmi...come sopravvivere a questa vulnerabilità? vorrei sapere che sto facendo e che mi aspetto da tutto questo..le domande restano domande aspettando e sperando di trovare risposte che siano non del tutto distruttive...

martedì 7 giugno 2011

Dum loquimur, fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.
como es dificil vivir el presente pero esto es lo que tenemos que ententar de vivir el dia dia con la gana de cambiar las cosas y de no perder a lo que pasa....tal vez somos ciegos y no queremos dar nos cuenta que el tiempo se va, muy rapido y lo que perdemos nunca volverà.

mercoledì 1 giugno 2011

Il guerriero della luce

Cuando un hombre camina en dirección a su destino, se ve forzado muchas veces a cambiar su rumbo. Otras veces las circunstancias externas son más fuertes, y se ve obligado a acobardarse y ceder. Todo eso forma parte del aprendizaje. Pero nadie puede perder de vista lo que quiere. Aunque en algunos momentos piense que el mundo y los demás son más fuertes. El secreto es éste: no desistir.
Todo hombre tiene derecho a dudar de su tarea y a abandonarla de vez en cuando; lo único que no puede hacer es olvidarla. Quien no duda de sí mismo es indigno, porque confía ciegamente en su capacidad y peca de orgullo.
Todas las batallas en la vida sirven para enseñarnos algo, inclusive aquellas que perdemos. Cuando crezcas descubrirás que ya defendiste mentiras, te engañaste a ti mismo o sufriste por tonterías. Si eres un buen guerrero, no te culparás por ello, pero tampoco dejarás que tus errores se repitan. El miedo existe hasta el momento en que lo inevitable sucede después de esto, no debemos perder nuestra energía con él. Si tienes un pasado que no te deja satisfecho, olvídalo ahora. Imagina una nueva historia para tu vida y cree en ella. Concéntrate sólo en los momentos en que conseguiste lo que deseabas, y esta fuerza te ayudará a conseguir lo que deseas ahora. Y un guerrero es siempre consciente de aquello por lo que vale la pena luchar. No entra en combates que no le interesan, y nunca pierde su tiempo en provocaciones."Un guerrero acepta la derrota. No la trata como algo indiferente, ni intenta transformarla en victoria. Se amarga con el dolor de la pérdida, sufre con la indiferencia y se desespera con la soledad. Pero después de que pasa todo esto, lame sus heridas y recomienza todo otra vez. Un guerreo sabe que una guerra está compuestas por muchas batallas. Y sigue adelante.
Las tragedias ocurren. Podemos descubrir la razón, culpar a otros, o imaginar qué diferentes habrían sido nuestras vidas sin ellas. Pero nada de esto tiene importancia: ya pasaron, y listo. A partir de ahí tenemos que olvidar el miedo que nos provocan e iniciar la reconstrucción.

lunedì 23 maggio 2011

coltivando la pazienza delle onde

andare e venire...un alternare di acqua che bagna e non bagna la costa, ti senti perso in obiettivi più grandi di te, però scopri che ci sono cose che possono dare un senso anche se apparentemente davvero irraggiungibile per la tua natura, senza bisogno di fingere di stare bene o di non avere bisogno degli altri, dell'amore, della verità...questo conta alla fine e questo ci resta, onestà e verità, cercare il ritmo naturale delle nostre scelte, solitarie ma non tristi se vissute con la pazienza di trovare e di incontrare,..
un anno di cambiamenti e di rivoluzioni, un anno in cui ho dovuto tentare di imparare ad avere pazienza anche se non c'era ninete di sensato in quello che vivevo, anche se volevo altro, speravo altro...imparare vivendo a fluire....aprirsi alla vita, lasciare le ansie delle giornate tristi, i sentimenti negativi, lasciare tutto e rivestirsi di vento e di onde...
e tutto ciò di dolce che vorresti trattenere si muta in pensiero, e con la dolce malinconia dei ricordi so che adesso posso lasciarti andare

domenica 22 maggio 2011

las questiones sentimentales siempre y desde siempre van afectando a los seres humanos...pero no hay que vivir todo esto con ansiedad o gana de poseder...hay que vivir lo que pasa como algo bonito que pero podrìa ser eteres como eterno...podrìa ser para siempre como para un rato muy pequeno...y no tiene sentido ser tiste si algo no vuelve o si lo que pensabas mas fuerte luego parece muy fragil, hay que seguir que siempre si vives la vida con amor, llegarà amor...y nada mas importa si no encontrar esta fuerza de ver a si mismo como algo valiente y que como tal merece de vivir sin estar comdenado a las angusturias del tiempo..el tiempo, somos nosotros que lo hacemos tan importante...somos nosotros a decidir que sea tal...y asì nada vale si no el timepo que decides de dedicar para coltivar tu rosa...sabiendo que un dia igual marchitarà.

lunedì 9 maggio 2011

Spleen

Quand le ciel bas et lourd pèse comme un couvercle
Sur l'esprit gémissant en proie aux longs ennuis,
Et que de l'horizon embrassant tout le cercle
II nous verse un jour noir plus triste que les nuits;

Quand la terre est changée en un cachot humide,
Où l'Espérance, comme une chauve-souris,
S'en va battant les murs de son aile timide
Et se cognant la tête à des plafonds pourris;

Quand la pluie étalant ses immenses traînées
D'une vaste prison imite les barreaux,
Et qu'un peuple muet d'infâmes araignées
Vient tendre ses filets au fond de nos cerveaux,

Des cloches tout à coup sautent avec furie
Et lancent vers le ciel un affreux hurlement,
Ainsi que des esprits errants et sans patrie
Qui se mettent à geindre opiniâtrement.

— Et de longs corbillards, sans tambours ni musique,
Défilent lentement dans mon âme; l'Espoir,
Vaincu, pleure, et l'Angoisse atroce, despotique,
Sur mon crâne incliné plante son drapeau noir.

— Charles Baudelaire

Quando, come un coperchio, il cielo pesa greve
Sull'anima gemente in preda a lunghi affanni,
E in un unico cerchio stringendo l'orizzonte
Riversa un giorno nero più triste dell notti;

5 Quando la terra cambia in un'umida cella,
Entro cui la Speranza va, come un pipistrello,
Sbattendo la sua timida ala contro i muri
E picchiando la testa sul fradicio soffitto;

Quando la pioggia stende le sue immense strisce
10 Imitando le sbarre di una vasta prigione,
E, muto e ripugnante, un popolo di ragni
Tende le proprie reti dentro i nostri cervelli;

Delle campane a un tratto esplodono con furia
Lanciando verso il cielo un urlo spaventoso,
15 Che fa pensare a spiriti erranti e senza patria
Che si mettano a gemere in maniera ostinata.

- E lunghi funerali, senza tamburi o musica,
Sfilano lentamente nel cuore; la Speranza,
Vinta, piange, e l'Angoscia, dispotica ed atroce,
Infilza sul mio cranio la sua bandiera nera

mercoledì 4 maggio 2011

de noche. posada Almayer. habitacion del primer piso,al fondo del pasillo. escritorio, lampara de petroleo, silencio. una bata gris con Bartebloom dentro. dos zapatillas grises con sus pies dentro. hoja blanca sobre el escritorio, pluma y tintero.y Batleboom escribe. escribe.

"mi adorada, ya he legado el mar. ahorro las fatigas y miserias del viaje. lo que cuenta es que ahora estoy aquì. en la soledad de este lugar apartado del mundo, me acompana la certeza de que no querèis en la lejanìa, abandonar el recuerdo de quien os ama y siempre serà vuestro."

deja la pluma, dobla la hojala mete e un sobre. se levanta coge de su baul una caja de caoba y deja caer una carta en su interior, abierta y sin senas. en la caja hay centenaria de sobres iguales abiertas y sin senas.
Bartleboom tiene 38anos el cree que en alguna parte en el mundo, encontrarà una mujer que es su mujer.de vez en cuando lamienta que el destino se obstine hacerle esperar. casi cada dia, escribe. tiene una vida que contar a ella. el cree que quando se encuentren serà hermoso depositar en su regazo una cajs de caoba repleta de cartasy decirle "te esperaba"
ella abrirà la caja y lentamente cuando quiera, leerà las catras una a a una y retrociediendo por km hilo de tinta azul recobrarà los anos que este hombre incluso antes de conoscerla ya le habis regalad. o tal vez mas sencillamente volcarà la caja y atonita ante aquella diverida nevada de cartas sonreirà diciendo "tu estas loco" y lo amarà para siempre...

no dejo de creer que esto pueda pasar. parece que ninguno más sabe esperar...

lunedì 2 maggio 2011

adesso basta sono stanca...

sabato 30 aprile 2011

Lobo esterpario pars 2

Quien no lleva dentro un lobo, no tiene por eso que ser feliz tampoco. Y hasta la vida más desgraciada tiene también sus horas luminosas y sus pequeñas flores de ventura entre la arena y el peñascal. Y esto ocurría también al lobo estepario. Por lo general era muy desgraciado, eso no puede negarse, y también podía hacer desgraciados a otros, especialmente si los amaba y ellos a él. Pues todos los que le tomaban cariño, no veían nunca en él más que uno de los dos lados. Algunos le querían como hombre distinguido, inteligente y original y se quedaban aterrados y defraudados cuando de pronto descubrían en él al lobo. Y esto era irremediable, pues Harry quería, como todo individuo, ser amado en su totalidad y no podía, por lo mismo, principalmente ante aquellos cuyo afecto le importaba mucho, esconder al lobo y repudiarlo. Pero también había otros que precisamente amaban en él al lobo, precisamente a lo espontáneo, salvaje, indómito, peligroso y violento, y a éstos, a su vez, les producía luego extraordinaria decepción y pena que de pronto el fiero y perverso lobo fuera además un hombre, tuviera dentro de sí afanes de bondad y de dulzura y quisiera además escuchar a Mozart, leer versos y tener ideales de humanidad. Singularmente éstos eran, por lo general, los más decepcionados e irritados, y de este modo llevaba el lobo estepario su propia duplicidad y discordia interna también a todas las existencias extrañas con las que se ponía en contacto.

Quien, sin embargo, suponga que conoce al lobo estepario y que puede imaginarse su vida deplorable y desgarrada, está, no obstante, equivocado, no sabe, ni con mucho, todo. No sabe que no dejaba de haber excepciones y momentos venturosos, que él podía dejar respirar, pensar y sentir alguna vez al lobo y alguna vez al hombre con libertad y sin molestarse, es más, que en momentos muy raros, hacían los dos alguna vez las paces y vivían juntos en amor y compañía, de modo que no sólo dormía el uno cuando el otro velaba, sino que ambos se fortalecían y cada uno de ellos redoblaba el valor del otro. También en la vida de este hombre parecía, como por doquiera en el mundo, que con frecuencia todo lo habitual, lo conocido, lo trivial y lo ordinario no habían de tener más objeto que lograr aquí o allí, un intervalo aunque fuera pequeñísimo, una interrupción, para hacer sitio a lo extraordinario, a lo maravilloso, a la gracia. Si estas horas breves y raras de felicidad compensaban y amortiguaban el destino siniestro del lobo estepario, de manera que la ventura y el infortunio en fin de cuentas quedaban equiparados, o si acaso todavía más, la dicha corta, pero intensa de aquellas pocas horas absorbía todo el sufrimiento y aun arrojaba un saldo favorable, ello es de nuevo una cuestión, sobre la cual la gente ociosa puede meditar a su gusto. También el lobo meditaba con frecuencia sobre ella, y éstos eran sus días más ociosos e inútiles.

mercoledì 27 aprile 2011

el lobo esterpario

Érase una vez un individuo, llamado el lobo estepario. Andaba en
dos pies, llevaba vestidos y era un hombre, pero en el fondo era, en verdad, un lobo
estepario. Había aprendido mucho de lo que las personas con buen entendimiento
pueden aprender, y era un hombre bastante inteligente. Pero lo que no había aprendido
era una cosa: a estar satisfecho de sí mismo y de su vida. Esto no pudo conseguirlo.
Acaso ello proviniera de que en el fondo de su corazón sabía (o creía saber) en todo
momento que no era realmente un ser humano, sino un lobo de la estepa. Que discutan
los inteligentes acerca de si era en realidad un lobo, si en alguna ocasión, acaso ante
de su nacimiento ya, había sido convertido por arte de encantamiento de lobo en
hombre, o si había nacido desde luego hombre, pero dotado del alma de un lobo
estepario y poseído o dominado por ella, o por último, si esta creencia de ser un lobo no era más que un producto de su imaginación o de un estado patológico.

Ahora bien, a nuestro lobo estepario ocurría, como a todos los seres mixtos, que, en
cuanto a su sentimiento, vivía naturalmente unas veces como lobo, otras como hombre;
pero que cuando era lobo, el hombre en su interior estaba siempre en acecho,
observando, enjuiciando y criticando, y en las épocas en que era hombre, hacía el lobo
otro tanto.

martedì 26 aprile 2011

Prendi forza
Datti fiato
Questo è il tempo di decidere

Vuoi davvero
Esistere
O soltanto sopravvivere

Quante cose non ho mai fatto
Quante volte ho rimandato a un'altra volta
Quanti giorni non posso ricordare
Sottovuoti e vuoti a rendere

Non cercare
Di capire
Se è fatica o è paura

Senza rabbia
Né ossessione
Senza impegno ed ambizione
Col coraggio di sbagliare

Con le mani aperte come il mare
E la voglia di imparare
Questa volta non c'è un'altra volta
Vuoi venire insieme a me

Cammino a piedi nudi e sento l'umido
Sperando di scoprirmi uomo sulla Terra
All'improvviso un vento gonfia l'onda
Si infrange su di me
(mi fa rinascere)
mi lascio esistere

spero di esistere
ogni attimo di questa vita immensa mi spalanca
spero di resistere
oltre il bisogno di essere una storia o una leggenda
e di resistere
esperienze
sensazioni
fanno il tempo sopportabile


prendi forza
datti fiato
per esistere e resistere

senza ruoli e senza costruzioni
al di là del dover essere migliore
e anche se non mi ricorderò di un giorno
io sarò sicuro che ho vissuto

cammino ancora a piedi nudi e sono io
sperando di essere sempre uomo sulla Terra
e da lontano vedo ancora l'onda
si infrange su di me
(mi fa rinascere)
mi lascio esistere

spero di esistere
ogni attimo di questa vita immensa mi spalanca
spero di esistere
oltre il bisogno di essere una storia o una leggenda

spero di esistere
di aver dentro sempre tutta questa vita immensa
e di resistere
vivendo la mia storia anche se non sarà leggenda

Prendi forza
Datti fiato
Questo è il tempo di decidere

Vuoi davvero
Esistere
O soltanto sopravvivere

Quante cose non ho mai fatto
Quante volte ho rimandato a un'altra volta
Quanti giorni non posso ricordare
Sottovuoti e vuoti a rendere

Non cercare
Di capire
Se è fatica o è paura

Senza rabbia
Né ossessione
Senza impegno ed ambizione
Col coraggio di sbagliare

Con le mani aperte come il mare
E la voglia di imparare
Questa volta non c'è un'altra volta
Vuoi venire insieme a me

Cammino a piedi nudi e sento l'umido
Sperando di scoprirmi uomo sulla Terra
All'improvviso un vento gonfia l'onda
Si infrange su di me
(mi fa rinascere)
mi lascio esistere

spero di esistere
ogni attimo di questa vita immensa mi spalanca
spero di resistere
oltre il bisogno di essere una storia o una leggenda
e di resistere
esperienze
sensazioni
fanno il tempo sopportabile

prendi forza
datti fiato
per esistere e resistere

senza ruoli e senza costruzioni
al di là del dover essere migliore
e anche se non mi ricorderò di un giorno
io sarò sicuro che ho vissuto

cammino ancora a piedi nudi e sono io
sperando di essere sempre uomo sulla Terra
e da lontano vedo ancora l'onda
si infrange su di me
(mi fa rinascere)
mi lascio esistere

spero di esistere
ogni attimo di questa vita immensa mi spalanca
spero di esistere
oltre il bisogno di essere una storia o una leggenda

spero di esistere
di aver dentro sempre tutta questa vita immensa
e di resistere
vivendo la mia storia anche se non sarà leggenda

aspetto il mio giorno di sole....

Se stai scivolando
allora scivola per bene
con impegno cadi giù
e non ti aggrappare a niente
tocca terra
se qualcuno ti ha ferito tu parla con lui
sbattigli il cuore in faccia
non evitarlo perché hai bisogno di un'altra ferita
ma soprattutto se piove non aprire l'ombrello
aspetta il tuo giorno di sole non puoi fare di meglio

se ami una donna
cercane un'altra da non amare
ti sentirai meno fragile
e più capace di amarle allo stesso identico modo
se ti sfugge il motivo
e la ragione delle cose
molto probabilmente
c'è un motivo e c'è una ragione ma non fanno per te

ma soprattutto se piove non aprire l'ombrello
aspetta il tuo giorno di sole non puoi fare di meglio

se ascolti una canzone
sai bene quando è vera
e quando certe volte
è solo un pretesto per fare vibrare l'aria

ma soprattutto se piove non aprire l'ombrello
aspetta il tuo giorno di sole non puoi fare di meglio.

venerdì 25 marzo 2011

Aquella gran ciudad....no se veìa el final....el final sea tan amable el final, podrìa indicarmelo?
y el ruido....no fue lo que vi lo que me detuvo
fue lo que no vi...lo busquè pero no existìa en toda aquella ciudad habìa de todos pero no habìa un final...lo que no vi es donde terminaba todo aquello. Contando solos las calles, los habìa a millares, como os las arreglais para escoger una?
para escoger una mujer
una casa, una tierra, un paesaje para mirar, una forma de amar y de morir?
todo ese mundo
ese mundo encima que ni siquiera sabes donde acaba, y cuanto hay...
no tienes miedo de acabar destrozado solo con pensar esa enormidad solo con pensar en ella...y para vivirla

ahora a empezar con suenos y pensamientos...por la primera vez en mi vida me siento verdaderamente libre....quien sabe si podrè encontrar y reconoscer el lugar donde quiero vivir, y la persona da amar...yo se que entre todas estas calles està esto hombre...un dia igual le encontrarè...

mercoledì 16 marzo 2011

e finalmente arrivò quel giorno, in cui senza niente di especiale senza nessun colpo di pazzia, alzò la testa e si accorse che era felice. Non c'era qualcosa di particolare che poteva spiegare questo stato improvviso di pienezza, eppure si sentiva diversa. Il tempo era piuttosto scuro e grigio. camminava senza rendersi conto che si stava bagnando sotto la pioggia incessante della notte. Vestita di un sorriso sulla bocca e di capelli bagnati. All'imporovviso un ombrello a ripararla. Continuò senza rendersi conto che era tornato il sereno sopra il suo piccolo mondo non più in bianco e nero.

domenica 6 marzo 2011

Je Veux d'l'amour, d'la joie, de la bonne humeur, ce n'est pas votre argent qui f'ra mon bonheur, moi j'veux crever la main sur le coeur allons ensemble, découvrir ma liberté, oubliez donc tous vos clichés, bienvenue dans ma réalité

J'en ai marre de vos bonnes manières, c'est trop pour moi !
Moi je mange avec les mains et j'suis comme ça !
J'parle fort et je suis franche, excusez moi !
Finie l'hypocrisie moi j'me casse de là !
J'en ai marre des langues de bois !
Regardez moi, toute manière j'vous en veux pas et j'suis comme ça

Je Veux d'l'amour, d'la joie, de la bonne humeur, ce n'est pas votre argent qui f'ra mon bonheur, moi j'veux crever la main sur le coeur papalapapapala Allons ensemble découvrir ma liberté, oubliez donc tous vos clichés, bienvenue dans ma réalité !

giovedì 3 marzo 2011

Sorvolando il mare madrilegno Sofy si lasciò alle spalle una fitta settimana di domande. Non c'era motivo per volare, semplicemente una mattina si era alzata, aveva preso il volo ed era partita. In solitudine. Un viaggio con se stessa e con i suoi pensieri, volare l'aiutava a distrarsi, a fondere il terrore di domande irrisolte nella dolcezza dell'orizzonte di nuvole soffici sotto di lei..un viaggio riconciliato dalla sua libertà e indindipendenza. L'idea di caffè davanti all'oceano era ormai lontana, perduta per sempre. Le lasciavano una sensazione amara, un dubbio sulle strane coordinate delle vite, che assurdamente più volte coincidono...non sapeva se lasciare andare tra quelle nuvole queste idee o trattenerle, anallizzarle. Sapeva però che non c'era niente da fare in fondo, vivere e chissà, un giorno, avrebbe finalmente incontrato la soluzione.

lunedì 28 febbraio 2011


chiuse gli occhi. le luci del palcoscenico la stavano abbagliando...provò a concentrarsi sul suo respiro. Provò a concentrarsi sul ritmo lento dei suoi passi che indugiavano incerti sulle scarpe nuove di lacca lucida nera. Non riusciva a tranquillizzare le sue mani. Sudavano e sentiva che non le dominava come avrebbe dovuto. tra questi pensieri si ritrovò nel centro del palcoscenico. dietro di lei, nel suo abito di seta nera, leggero ed etereo, stava l'orchestra. Il direttore la guardò sorridendo e prendendole la mano. Si accorse che tremava e cercò, stringendola con forza, di infondere il coraggio. Era il suo primo concerto dopo tanto tempo. mancava qualcosa nella sua vita di essenziale, mancava la musica e senza musica era come senza aria nei polmoni, senza forza, senza sangue nelle vene, senza vita...
Respirò profondamente. Il direttore la guardò fissa negli occhi in attesa di uno sguardo di decisa approvazione. Lo fissò con forza. Cominciarono le prime note del concerto. I violoncelli si muovevano come onde del mare in una tempesta. All'improvviso i violini tessevano tele invisibili in questo mare in rivolta, poi la quiete dei flauti. Diede un respiro e cominciò il suo solo. La dolcezza di Mendelssohn la travolse inebriandola. Si lasciò guidare da quella forza invisibile dimenticandosi del mondo, delle delusioni, dell'amore, della tristezza, tutto stava compreso e annullato in essa, in un armonia perfetta e indissolubile. Si elevava verso qualcosa di infinito che la faceva sentire per un attimo migliore...
E poi il silenzio. A sottolineare la perfezione della musica, a dare tempo agli spettatori di sentirne il freddo e la desolazione e desiderare solo tornare ad immergersi in quel mondo di suoni, in quel mondo di perfezione vera...
L'applauso fu vero. Si inchinò tenendo per mano il direttore, i lunghi capelli biondi scivolavano in avanti ondeggiando armoniosi. La luce del palcoscenico si spense. E di nuovo sentì freddo.

venerdì 18 febbraio 2011

Ludovico Einaudi - Oltremare Live @ Palazzo Te (Mantova)



oltremare un pensiero vola...tra le terre desolate e la distensa affollata di città newyorkesi....chissà dove l'idea si distacca dall'orizzonte, in quale punto all'improvviso si perde e nell'acqua si fonde

lunedì 14 febbraio 2011

un dia dedicado al amor cuando todos los dias debrian ser dedicados al amor...esto dia subraya la perception de solitud, de distancia, y quien puede vivir su amor parece tener que hacer algo de artificial, de exceptional porque pueda demonstrar que sabe amar...son solos ilusiones los que te dejan esperar y te hacen percepir como vacìo. sin amor somos como sin un brazo, o sin un ojo, nos falta algo para sentir nos mejor, para ver que alguien nos cuida...pero nos queda la fuerza para nos cuidar y pensar que un dia, a lo mejor, todos los dias podran ser vividos con amor, en amor...

no te parece pero ya vives amor, te falta solo de fijarte y descubriras como todos se puede transformar en una posibilidad de amor...
y como siempre la musica me salva y como una manta me envolve y eleva...y no parece mas tan frio inside

domenica 13 febbraio 2011

"que estamos esperando?" preguntò el homebre a la mujer
"Nada, ser" dijo ella entre que miraba lejos "igual que sea demasiado tarde"

silencio.
Ella siempre esperaba. En su vida era lo que mas le gustaba hacere, esperar. Y la jente la miraba rara porque de verdad cuando le preguntaban que esperara ella no sabìa contestar, pero esta sensacion de suspencion le daba un sentido. Tal vez tenìa un idea un poco debil que siempre ententaba alejar...pero sabìa que cuando hubiera llegado lo o el que estaba esperando le habrìa reconoscido...
C'est alors qu'apparut le renard:
- Bonjour, dit le renard.
- Bonjour, répondit poliment le petit prince, qui se retourna mais ne vit rien.
- Je suis là, dit la voix, sous le pommier.
- Qui es-tu ? dit le petit prince. Tu es bien joli...
- Je suis un renard, dit le renard.
- Viens jouer avec moi, lui proposa le petit prince. Je suis tellement triste...
- Je ne puis pas jouer avec toi, dit le renard. Je ne suis pas apprivoisé.
- Ah! pardon, fit le petit prince.
Mais, après réflexion, il ajouta:
- Qu'est-ce que signifie "apprivoiser" ?
- C'est une chose trop oubliée, dit le renard. Ça signifie "créer des liens..."
- Créer des liens ?
- Bien sûr, dit le renard. Tu n'es encore pour moi qu'un petit garçon tout semblable à cent mille petits garçons. Et je n'ai pas besoin de toi. Et tu n'as pas besoin de moi non plus. Je ne suis pour toi qu'un renard semblable à cent mille renards. Mais, si tu m'apprivoises, nous aurons besoin l'un de l'autre. Tu seras pour moi unique au monde. Je serai pour toi unique au monde...

(...)
- Adieu, dit-il...
- Adieu, dit le renard. Voici mon secret. Il est très simple: on ne voit bien qu'avec le cœur. L'essentiel est invisible pour les yeux.
- L'essentiel est invisible pour les yeux, répéta le petit prince, afin de se souvenir.
- C'est le temps que tu as perdu pour ta rose qui fait ta rose si importante.
- C'est le temps que j'ai perdu pour ma rose... fit le petit prince, afin de se souvenir.
- Les hommes ont oublié cette vérité, dit le renard. Mais tu ne dois pas l'oublier. Tu deviens responsable pour toujours de ce que tu as apprivoisé. Tu es responsable de ta rose...
- Je suis responsable de ma rose... répéta le petit prince, afin de se souvenir.

sabato 12 febbraio 2011

Lisa

Tenìa poca fuerza para fijarse en su ojos azul de el ciel entre que se dicìan adios...el viento remuovìa su pelo largo, pelo de rubia. las dos no podìan dejar el pensamiento que igual no volvìan a verse nunca mas....
compartir y luego parar y no saber si y porque esto va a pasar...igual no tiene sentido, igual es porque tiene demasiado sentido que no podeis levantar los ojos llenos de gotas, y nunca, tampoco el sufrimiento de una despedida, puede haceros pensar que no ha merecido la pena estos pocos dias vividos...
y el tiempo ententa, con su intension de verano, de ayudar a dejar que todo se vaya ya, a ser lieve, a no pensar...

venerdì 11 febbraio 2011

parque grande

In a dream a long time ago
We fell in love
, but what did we know
Years seemed to pass as time took it's toll
You're here at last, so why must you go
But tonight you belong to me, yeah
Yes, tonight you belong to me
I know you're leavin', goin' away
And I'm goin' out of my head
Well, go on and leave me, what can I say
You don't hear a word that I say

But tonight you belong to me
Yeah, tonight you belong to me

You belong, you belong

Well, don't say I love you, baby, love isn't sorrow and pain
I hope and pray this never happens again
Well, go on and leave me, all I can say
Baby, I know you will be sorry some day

But, tonight you belong to me
Oh, tonight you belong to me, hey

You belong

Oh, tonight you belong to me, yeah
Yeah, tonight you belong to me
Yeah, tonight you belong to me
Well, tonight you belong to me

In a dream a long time ago
We fell in love, but what did we know
Years seemed to pass as time took it's toll
You're here at last, so why must you go
But tonight you belong to me, yeah
Yes, tonight you belong to me
I know you're leavin', goin' away
And I'm goin' out of my head
Well, go on and leave me, what can I say
You don't hear a word that I say

But tonight you belong to me
Yeah, tonight you belong to me

You belong, you belong

Well, don't say I love you, baby, love isn't sorrow and pain
I hope and pray this never happens again
Well, go on and leave me, all I can say
Baby, I know you will be sorry some day

But, tonight you belong to me
Oh, tonight you belong to me, hey

un parque....muchas historias que se juntan. Cada vez me cuenta algo, me cuenta sobre noches, palbras, charlas,
maldita melanconia.

martedì 8 febbraio 2011

todos es vida...
alcune volte mi chiedo come sia possibile avere un'identità reale, di come sia possibile incontrare dentro di sè qualcosa che sia davvero nostro e non frutto di pensieri o condizionamenti che altri, involontariamente e a nostra insaputa, hanno gettato dentro di noi....come fare a ritrovare qualcosa che probabilemnte per una vita intera è stato sepolto da paure, costrizioni e necessità coercitive di cambiare?....eppure la mancanza di unità e di armonia si manifesta, nei nostri malesseri piccoli o grandi quotidiani, come segni del corpo, ferite dell'anima a volte invisibili,stress, tensioni...è quetso sicuramente non ci rende liberi e in pace con la nostra natura, con il fluire della vita e questa assenza di accettazione di un qualcos,a che non per nostra colpa, non possiamo capire ci allontana dall'unità con quello che ci circonda, con la ricerca di uan perfezione empirica con il mondo natura e con l'interiorità dei mondi interiori della gente....non sappiamo quello che vogliamo, non sappiamo trovare senso alle nostre azioni, ai nostri sentimenti negativi, alle gelosie, alla possessività...quando finalmente riuscirò a raggiungere quetso qualcosa che so di averedentro sepolto, e sminuito allora forse potrò salvarmi, potrò imparare davvero a volare....

lunedì 31 gennaio 2011

L’immagine non influisce sullo specchio.
Lo specchio non ha il proposito di cambiare l’immagine.
Tu non sei né lo specchio, né l’immagine.
Per lasciare andare qualcosa,
prima di tutto è necessario che tu sappia che cosa è.


giorni di pensieri fitti come la nebbia zaragozana, giorni di bilance ed equilibri nuovi, come sempre sono nel divenire eterno della vita...la tentazione di trattenere l'aria e l'acqua che scorre, di trattenere qualcosa di impalpabile che non può essere trattenuto, la tentazione di fermare in un sempre qualcosa o qualcuno che ci ha reso momentaneamente migliori, felici...ma sempre tutto passa e si caduca...ed è qualcosa che non è armonico con il mondo, un tentativo egoistico e sterile di volere le cose in uno stato di eternità statica...e non è passiva accettazione da raggiungere quanto uan comprensione armonica del divenire del mondo e in questo colocare le nostre insicurezze e volubilità. Non resta che vivere, perchè ciò che passa non torna, perchè ciò che abbiamo, perfino noi stessi, davvero ha valore.

venerdì 28 gennaio 2011

"Non sia mai ch'io ponga impedimenti
all'unione di anime fedeli; Amore non è amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l'altro s'allontana.
Oh no! Amore è un faro sempre fisso
...che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella-guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benché nota la distanza.
Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato..." William Shakespeare

giovedì 27 gennaio 2011

no es facil ser un sapito...tampoco es facil ser un cisne. sin embrago ser un sapito significa, muchas veces,buscar continuamente una imagine de se, en cualquier estano donde el agua sea mas limpia....buscar una imagen que parece bonita, para encontra en el alma de el pequeno sapito la fuerza para no percepirse tan vulnerable....pero el agua siempre muta nunca se queda igual a se misma y lo que de principio parece el alcance de uno estado de presunta felicidad luego se muta en una charco y nada mas....y que deja al sapito? la decision de no mirar nunca mas lo que el cisne te hace ver, mirar el ciel y aspirar a esto tipo de claridad. no porque no tene que confiar en los otros animales pero porque tiene que encontra su fuerza para no caer y no parar aunque no encontra esplicacion el lo que se va...

sabato 8 gennaio 2011

vento

il bambino alzò gli occhi verso suo padre. cercava conforto dentro un pensiero triste che lo assillava. Qual è il senso della vita? e di cosa è fatto quetso senso?
però sapeva, e questo lo rendeva tranquillo, che suo padre non l'avrebbe deluso. Ruppe il silenzio con la sua domanda. Anche gli occhi di suo padre si velarono di tristezza. non lo sapeva.
Però senza un senso non può vivere l'uomo, non può vivere senza una prospettiva...
e qual è dunque questo senso? non esiste la risposta, ognuno deve cercare la propria, il proprio orizzonte in cui rifugiarsi quando al tristezza ti invade, quando la speranza sembra abbandonarti, lo stesso orizzonte che ti permette di essere forte e felice, di essere te, di avere una direzione....e non importa che nome abbia quetso vento che soffia e sospinge la tua nave, non importa, quello che importa è lasciare che la vela rimanga aperta, rimanga stesa, che si affidi alla forza motrice de vento, che sa verso che tramonto ti sta conducendo...

venerdì 7 gennaio 2011

omnia mea mecum

siempre se poneba a pensar sobre el porque de la vida, sobre el sentido profundo de el amar y del sufrir...
nunca encontraba soluciones y esto le permetiba de progresar en su preguntas y conoscimiento de el mundo...
pero sabìa que hasta que no encontraras la fuerza y la liberdad entre te mismo nunca pusieras vivir bien con lo demas y siempre te encontraras dipendiente y en busqueda de atenciones y de aprobaciones...pero cuando entiendes esto y te pones a valorizar tus debilidades y a no tener miedo de aparecer imperfecto en esto momiento vas discubriendo que significa la liberdad...hasta que no centres el mundo entre ti todo serà efimero, vacuo, simpres estaras con heridsas y delusiones...pero sabere un poco quien eres y que quieres te ayuda a vivir con mas paz lo que te pasa, y a saber que tambien algunas cosas danan mucho ma en esto sufrimiento està tambien la llave de el crescimiento, y se aceptas de sufrir de manera no pasiva pero activa, vas a ver el mundo con ojos diferiente y sabes que la vida te contesterà a todas estas preguntas...
omnia mea mecum

sabato 1 gennaio 2011

2011

L'anno nuovo è arrivato...non che me lo aspettassi, è come scivolato silenzioso tra i giorni...
quando comincia l'anno si fanno strada i ricordi malinconici dell'anno passato che non tornerà più, con i suoi momenti intensi, difficili, momenti di vita che adesso ti rende come sei...ricordi che possono essere dolci, come amari, ricordi di incontri che ti hanno cambiato e persone che con te hanno continuato a condividere e a camminare....
mi guardo all'anno passato al rospetto che sono adesso, agli errori, ai fallimenti, alle azioni, ai giorni perduti senza sorridere, ai momenti non vissuti per la paura di ferirsi o di perdersi, alle libertà conquistate e alle consapevolezze rinnovate...

ed adesso un anno nuovo, come un libro bianco, da cominciare....un tempo di possibili e infinite possibilità, di equazioni risolvibili e altre insolubili, di eventi che mai si relaizzeranno e molti altri che in potenza aspttano il compimento. ed è normale pensare a come fare per essere migliori, perchè questo anno per lo meno cominci con l'idea precisa di cosa, almeno in potenza, non vorremmo ripetere, e di cosa, adesso che l'abbiamo capito, vogliamo continuare a vivere....
A tutti voi che mi siete più o meno vicini auguro un anno di dolcezza, di amore, di libertà interiore, di scelte coraggiose e di quotidianità rutinaria sovversiva, vi auguro di rendere il presente un eterno momento di sfida con se stessi e una perenne occasione per incontrare l'altro nella terra dell'amore e del rispetto, vi auguro momenti intensi, e momenti di tranquillità e sopore...io per me spero un po' di chiarezza e forza interiore...

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco