mercoledì 30 dicembre 2009

Doveroso prima di partire postare qualcosa...
questo 2009 lo guardo con la coda nell'occhio mentre in estremis ha deciso di rivoluzionare...
quest'anno è stato pieno di gioie, dolori, lacrime versate e sorrisi regalati. C'è stato l'Abruzzo a cui ora ritorno e a cui devo un grosso ed enorme cambiamento di Prospettiva, ci sono stati momenti di serena tranquillità e momenti di nevrotica incapacità di capire...
Ringrazio voi, chi c'è sempre stato e chi ho avuto l'onore di incontrare, ringrazio tutti voi che mi avete donato un po' del vostro Tempo, della vostra pazienza, del vostro animo. ringrazio gli amici di sempre che con pazienza mi hanno ascoltata, capita, mai giudicata, ringrazio gli amici un po' più recenti che mi hanno sorpreso con la capacità di leggere il mio mondo.
Ringrazio il sole di quetsi giorni di pioggia, ringrazio la neve dalla finestra della mia camera, ringrazio la mano di chi si è fidato, ringrazio lo slancio di chi mi ha mostrato cosa significa lasciarsi andare, ringrazio chi mi ha insegnato che i sentimenti vanno ascoltati, chi mi ha con pazienza aiutato a capire, ringrazio chi non mi ha capito ma non mi ha condannato...
Chiedo scusa della mia testa matta, della mia incapacità di fare chiarezza, dei dubbi che ho lasciato dietro di me, delle domande magari irrisolte, delle piccole incoerenze. Chiedo scusa se ho ferito qualcuno..Ringrazio mia mamma che con me ha accettato di mettersi in gioco, la mia famiglia, mia sorella che cresce e diventa sempre più bella, la serietà dolce di mio padre...
Che quetso nuovo anno possa portare felicità a tutti voi, le domande che fanno camminare....
Quetso rospetto ha deciso di fare la muta e di saltare dallo stagno al cielo...chissà se sarà n grado di volare...non sarà bello e aggraziato come gli uccellini ma se la caverà ne sono sicura....

lunedì 21 dicembre 2009

Come sarebbe bello fare la cosa giusta,

riuscire a non farsi del male,
sarebbe bello non complicare più il cuore,

sarebbe bello lasciarsi andare,
bello perdere ogni paura di farsi male,

sarebbe bello essere più leggeri,
bello imparare che non si smette mai di fare errori,

Sarebbe bello capire che siamo imperfetti e che non ci può spaventare,
che dobbiamo sorridere e non frenarci per paura di amare,

Sarebbe bello se riuscissimo a regalarci
ad aprirci e buttarci

Come sarebbe bello se capitasse a me.

lunedì 14 dicembre 2009

Inverno

Parla piano e poi
non dire quel che hai detto gia’
le bugie non invecchiano
sulle tue labbra aiutano
tanto poi
è un’altra solitudine specchiata
scordiamoci di attendere
il volto per rimpiangere
Parla ancora e poi
dimmi quel che non mi dirai
versami il veleno di
quel che hai fatto prima…
su di noi
il tempo ha gia’ giocato ha gia’ scherzato
ora non rimane che
provar la verita’
Che ti da’ che ti da’
nascondere negli angoli
dire non dire
il gusto di tradire una stagione
sopra il volto tuo
pago il pegno di
volere ancora avere
ammalarmi di te
raccontandoti di me
Quando ami qualcuno
meglio amarlo davvero e del tutto
o non prenderlo affatto
dove hai tenuto nascosto
finora chi sei?
cercare mostrare provare una parte di sé
un paradiso di bugie
La verita’ non si sa non si sa..
come riconoscerla
cercarla nascosta
nelle tasche i cassetti il telefono
che ti da’ che mi da’
cercare dietro gli angoli
celare i pensieri
morire da soli
in un’alchimia di desideri
sopra il volto tuo
pago il pegno di
rinunciare a me
non sapendo dividere
dividermi con te
Che ti da’ che mi da’
affidarsi a te non fidandomi di me..
Sopra il volto tuo
pago il pegno di
rinunciare a noi
dividerti soltanto
nel volto del ricordo


Che giorni pieni. mi gira la testa da quante emozioni mi stanno riempiendo la vita e le giornate. Vorrei descrivere la delicatezza di questo inverno che sembra chiedere scusa di arrivare e inpunta dei piedi si insinua tra i nostri cappotti, tra i nostri cuori. Ma non è freddo questo inverno, è melanconico e poetico. E in questa dolce prosa che è la vita talvolta ti scopri più forte e più nuovo per il solo fatto che impari un pochino a non guardare solo al freddo che arriva ma anche alle tinte dolci e avvolgenti, al caminetto acceso, alla bellezza di tornare a casa e sentirsi al caldo, al sole che sorge dolce e delicato, alla effimera inconsistenza delle cose patinate dall'aurea dell'Inverno. E ci sareanno momenti meno poetici, e difficoltà, e lacrime e dolore, ma ci sarà sempre un sole, un cielo pronto a consolarti se lo degni di uno sguardo, una Prospettiva dove rifugiarsi e buttarsi. Non si smette mai di imparare, nemmeno dal dolore. Grazie.

lunedì 30 novembre 2009

waiting Paris

solo un breve fulmineo pensiero..grazie a chi mi fa notare che posso essere molto migliore...grazie a chi, magari anche in modo brutale, mi fa capire che non si deve smettere di sognare.
buona vita

venerdì 27 novembre 2009

sono i dettagli che spesso rendono le cose, diciamo pure la vita, piena di significato...quelle piccole attenzioni che danno senso e sostanza.
Spesso siamo portati ad avere paura della foresta nera in cui ci scopriamo abbandonati. E la paura è normale. Ma fin quando ci chiuderemo quella paura potrà solo aumentare, e diventerà più grande e forte di noi, alimentandosi delle nostre insicurezze della nostra vulnerabilità.
Poi scopri che c'è una mano tesa, una luce in lontananza, un segno, una persona lì per te. In qualche modo ti parla, devi solo avere orecchie attente e cuore libero per poter cogliere il suo linguaggio. E in quella mano aperta che non stringe si cela la forza di ripartire. Nell'accettare e nel fidarsi si riscopre la bellezza del sentirsi di nuovo in viaggio, di nuovo capiti...e là in fondo alla strada, anche se è ancora buio, intravedi casa, e sai che ci sarà un caminetto caldo, un abbraccio e un sorriso ad attendere proprio Te. E il cuore si apre e piange finalmente.

sai che sarà difficile, ma sai anche che, se sarà, sarà bellissimo.
anche dalle ferite può scendere oro.

venerdì 20 novembre 2009

romantico e "anacronistico"....

fitto mistero...

domenica 15 novembre 2009


sospesa su un filo di seta...
appesa ad una trave di legno antico...e l'evoluzioni si sprecano, la ricerca di armonia e perfezione, là in quei movimenti fluidi e pieni di serena giovinezza....poi scivolo e ricado....ma è apparenza, i piedi si sono impuntati a fare il "gancio", basta riacquistare l'equilibrio ed ecco che risalgo, di nuovo in alto...

mercoledì 11 novembre 2009

report 10 novembre

note. Nella testa fin dal mattino.
Dal primo risveglio dolci, talvolta mosse e rabbiose poi di nuovo
quiete...una piccola agitazione dentro alla pancia, le farfalle nello
stomaco e Lei, la musica, sempre in testa....
la mattina lezione, ma il pensiero corre al pomeriggio a quel frammento di
umanità che mi aspetta...che privilegio, che fortuna.
Più di un'ora di viaggio..osservo fuori dal finestrino, mi metto il cappello
di briciola. poi infilo anche la sciarpa colorata...mi sento me stessa come
mai. E' davvero incredile come Briciola che dovrebbe essere la non del tutto
me, mi riconduce sempre di più all'essenza della vera me, quella capace di
togliere timori e barriere.
Le conversazioni con il saggio Formaggino scivolano tra l'autunno, il rosso
delle foglie, il senso dell'appartenenza a una determinata città...e poi si
comincia... (non ricordo il nome di quella signora* squisita che sta nel
gabbiotto per dare il pass del parcheggio...) è con il suo sorriso e con la
sua carica che cominciamo la giornata...
In pediatria non c'è molto da fare, qualche prova allergica ma le bambine
sono grandi (più di me!!!) c'e una famiglia di Palermo che ha una grande
voglia di parlare (aiuto Matteo, il loro bambino di 8 mesi a fare i primi
passi...che emozione accompagnare quella piccola vita verso le grandi
conquiste dell'esistenza)....
poi entriamo in dialisi tra i consigli assicurativi e la dolcezza di Iva,
qualche nota pittorica di Leonardo, le parole crociate e la mitica
Viola...ogni esistenza è come una nota di quella melodia che mi frulla nella
testa, aggiunge dinamica, colori, ritmo, qualcuno fa cambiare la tonalità
verso accordi melanconici e un po' tristi, altri accelerano il ritmo e lo
rendono quasi una samba...
che dire, ho il cuore pieno di questa sinfonia d'umanità...vorrei riuscire a
dire parole sensate ma ho la testa piena di pensieri che ancora non sanno
trovare uscita concreta e se ne restano lì in potenza...

buona vita

martedì 10 novembre 2009

e' difficile che si realizzi una qualunque azione se prima non la si fa ben chiara in mente.

Ora posso dire che ogni cosa può iniziare, perchè soltanto a noi sta la prima mossa: concepire un'idea sorretta dall'emozione.
L'idea uscirà nel mondo e travolgerà i muri, avrà sostenitori e detrattori, procurerà ricchezze e delusioni. E attenzione, non esiste la fortuna: esiste la fortuna di avere un idea e di crederci fino in fondo.

ecco ricominciare a sognare, ricominciare a capire che nulla accade per Caso e se quella porta si sta chiudendo o è socchiusa è perchè si deve procedere oltre....

sabato 7 novembre 2009

ossigeno

Dopo una lunghissima apnea risalgo sulla superficie dell'acqua e mi accorgo che so repirare..aria fresca nei polmoni, bisogno di ossigeno, sentire ancora che il sole può scaldarti....

nella positività che cerco di conservare e difendere e che talvolta si concretizza nella vita reale, momenti di ricerca. Ti presentano un' immagine della realtà distorta a cui cerchi di conformarti a cui cerchi di aderire disperatamente perchè credi che nel conformismo ci sia qualcosa di rassicurante...ma poi urli la verità e senti che fa così rumore e travolge devastatamente che ti permette di comprendere la spesso totale assenza di essa nella vita delle persone...è difficile decidere di rendersi vulnerabili, di esporsi, di togliere filtri e barriere, nudi in balia del mondo, sicuri che questa vulnerabile fragilità ti renderà debole talvolta, disarmante...

e se anche questo salto è stato fatto di disilluse aspettative e nonostante bruci l'anima che mai, lei, si è messa a tacere, scopri che in quetso presunto e apparente dolore si cela la vita reale, il vivere...

e se non saremo eroi che importa ecco sarò me stesso e questo è impagabile è la mia forza e la mia unicità. Anche se non mi apprezzeranno, se non apparirò come il mondo, del mondo, porterò con me la mia Luce, la mia verità, amando quel che c'è, ricominciando a vivere per Me...

grazie alle difficoltà e ai no, riconquisto Prospettiva...

e se talvolta chi non dovrebbe, chi amiamo di più ci ferisce dovremmo fare oro delle ferite e renderle preziose.

lunedì 12 ottobre 2009

Padre della notte
che voli insieme al vento
togli dal mio cuore
la rabbia ed il tormento
e fammi ritornare
agli occhi di chi ho amato
quando è poca la speranza
che resta nel mio cuore
Padre della notte
che le stelle fai brillare
tu che porti vento e sabbia
dalle onde del mare
Tu che accendi i nostri sogni
e li mandi più lontano
come barche nella notte
che da terra salutiamo

e fammi ritornare
tra le braccia di chi ho amato
quando è vana la speranza
che resta nel mio cuore
quando è poca la speranza
che resta nel mio cuore
dammi una pace limpida
come un limpido amore

Padre della notte
ovunque è il Tuo mistero
dentro ogni secondo
come in ogni giorno intero
Tu che hai dato a noi la fede
come agli uccellini il volo
Padre della terra
Padre di ogni uomo
Padre della notte
della musica e dei fiori
Padre dell’arcobaleno
dei fulmini e dei tuoni
Tu che ascolti i nostri cuori
quando soli poi restiamo
nel silenzio della notte
solo in Te noi confidiamo
e fammi ritornare
tra le braccia di chi ho amato
Fammi ritrovare un giorno
l’amore che ho aspettato
quando è poca la speranza
che resta nel mio cuore
Dammi una pace limpida
come un limpido amore

Padre della notte
che voli insieme al vento
togli dal mio cuore
la rabbia ed il tormento
e quando un giorno sta finendo
quando scende giù la sera
Fa’ che questa mia canzone
diventi una preghiera

domenica 11 ottobre 2009

da brava saltatrice di fosso io salto


Per 100 volte tieni tutto dentro.
La paura, l'incertezza, il rischio.
Per 100 volte tieni tutto dentro e dici "no".
Per 100 volte tieni tutto dentro finchè poi, arriva.
Fran e il quadro cade.
Arriva quella volta in cui decidi di rischiare tutto, consapevole di cadere, consapevole di atterrare senza materasso di salvataggio, consapevole che, nonostante tutto, non ne uscirai illeso.
Ma va bene così, ho deciso di farlo, il mio salto. Che sia un volo Pindarico, che sia utopia, non importa, in nome della verità io do voce a ciò che sta dentro...
e sarà la vita, in un modo o nell'altro a rispondere....

martedì 6 ottobre 2009

rieccomi

miei cari..anche se pochi affezionati...rieccomi tra i mille turbinii degli ultimi giorni...
delle volte mi sento incapace proprio di essere felice, non ci riesco a godermi attimi di felicità anche semplici piccoli...perchè, mi chiedo cos'è che mi costringe a tale stato, perchè? E' come se non risucissi mai a staccare la testa e i pensieri ed è come se questo scomponesse ogni attimo in mille frammenti, piccoli, minuscoli, minuziosi...non ce la faccio più di tutti quetsi pesi, di quetsa tempesta in cui mi sento immersa...mi sento sballotata tra uno scoglio e l'altro, vorrei solo trovare la mia spiaggia...
ma forse dai diamanti non nasce niente ed è proprio dal letame che nascono i fiori...

mercoledì 23 settembre 2009

Report 22 settembre

Ti muovi tra la fretta e la frenetica ricerca della felicità. Siamo tutti mossi da questa forza che anima anche i periodi più brutti, la voglia di tornare a fluire, a sentirsi vivi, utili. E si cerca chissà dove questa forza che dovrebbe spingerci anche quando ci svegliamo con il grigio fuori dalla finestra e il lavoro o i doveri che ci pesano appena alzati...e poi ti ricordi in un turno di quello che sei, un uomo, e tutte le volte io mi stupisco di quanto siamo tutti uguali, di quanto leggere negli occhi delle persone la vita mi fa sentire a casa, di quanto vedere il dolore e la sofferenza mi fa capire che questa è anche la vita e non va passivamente accettata, va domata e accompagnata anche se amara....
Avevo proprio voglia di un turno. L'ultima settimana è stata densa di eventi e avevo voglia di briciola, volevo sentirla di nuovo viva e positiva. Formaggino mi ha accolto con un sorriso gigante e tutto il turno è stato un bel sorriso a bocca spalancata...due bambini erano alle prese con il primo prelievo, tra giochi di indovina qual è il nome (e io sono davvero imbattibile mentre Formaggino proprio non ci siamo!) e palloncini, siamo alla fine riusciti a distrarli entrambi. La peditatria è stata un bel dialogo, soprattutto ci siamo messi a progettare il futuro di un provetto cuoco ascoltando gli aneddoti di vita del buon vecchio Formaggino....e poi la dialisi che in questo turno ho vissuto sicuramente con una consapevolezza diversa, mi sono sentita davvero dentro quelle vite, ho percepito il "a casa cosa resta", la stanchezza dei giorni che passano, l'idea di quell'appuntamento che non può in alcun modo essere saltato...

Non ho molte parole per descrivere "cosa" vorrei solo dirvi "come" e credo che questo sia importante...ho trovato tanta forza ed equilibrio in questo turno, Formaggino è stato come sempre una guida saggia e attenta....m'illumino d'immenso, ed è proprio una fortuna infinita poter ricevere questa luce, ad anche se sono incapace di portarla sempre con me questa luce che mi viene ogni volta donata voglio custodirla e cercare di non perderla...
Buona vita
Briciola

lunedì 21 settembre 2009


Nel silenzio l'essenziale si esprime.
Un piccolo fruscio ha affidata la verità....

E con il vento ecco l'autunno

giovedì 17 settembre 2009

Io ti amo ma non ho il potere di fermare la notte
che ogni tanto mi nasce dentro,
ma con te sento che ogni notte è dolce
perchè proviene dal buio e dal silenzio,
che ogni notte è lunga e tenace,
ha resistito per spegnere rumori e luci,
per consegnare al giorno dolcezza.

Io ti amo ma non ho il poter di toglierti tutte le ferite,
ma con te ho iniziato un cammino come inizia l'alba,
abbiamo toccato le sue distanze,
ci siamo levati e abbiamo visto
il vento cancellare le nostre tracce
e hai messo in ordine il mio respiro.

Io ti amo ma non ho il potere di dare certezze da dare al nostro futuro,
ma con te cammino passo dopo passo
tra la luna della semina e la luna del raccolto,
con te cammino con i miei passi
e ci avvolgono rotoli di luce per altre stagioni.

io ti amo ma non ho il potere di fermare la pioggia,
ma con te poco a poco sto imparando
ad amare i giorni cupi,
ad amare i giorni neri come quelli chiari.

Io ti amo ma non ho il potere di fermare la monotonia dei giorni,
ma con te sento che come le onde
si stancano all'orizzonte e tornano,
sto imparando ad abbracciare l'attimo con l'eterno.

Io ti amo ma non ho il potere di fermare il tempo,
ma con te che mi accarezzi la bocca
e tieni il dito sui miei denti che mordono
per non farmi parlare,
sto imparando ad armonizzare il tempo lento nel deserto,
con il tempo danzante della musica

quanto fa male...forse la vita darà una risposta migliore di quella che adesso sa dare il mio cuore

lunedì 14 settembre 2009

C'era una volta un guerriero. Era un giovane nato e cresciuto per combattere. Era scritto nel suo cuore che quello era la sua missione, il suo destino. Venne la guerra e quel giovane guerriero fiero e orgoglioso si buttò a capofitto per conquistare quella città che da sempre aveva agognato. Nella battaglia subì molte perdite. Sangue e ferite abbondavano su tutto il suo corpo. Ma non si accorgeva nè del dolore nè del sangue perso perchè nel suo cuore c'era una metà, un sogno, quella città da conquistare. Vinse la battaglia e potè finalmente metter piede all'interno delle mura. Fin da bambino aveva sognato come e cosa ci sarebbe stato dentro quella palizzata enorme di sassi e rocce ed era sicuro che lo spettacolo lo avrebbe affascinato a tal punto che nella vita non avrebbe avuto bisogno di altro che stare lì, abitare in quella città, vivere della sua fatica per conquistarla. E invece dentro vi era solo desolazione e devastazione. Muri incrostati dal tempo e case crollate sotto i colpi di cannone. La delusione fu talmente grande che non ebbe il coraggio di stare oltre entro quelle mura tanto attese e tornò al suo villaggio. amareggiato e afflitto cominciò a rendersi conto delle innumerevoli ferite, del dolore lancinante alle braccia, del sangue copioso che continuava a scendere. Ma di quei dolori e di quelle cicatrici indelebili una, la peggiore, lo tormentava: quella afflitta al suo cuore di guerriero, quella della cessazione di ogni ideale, dell'erronea scelta del proprio sogno da conseguire. Si disse che mai più avrebbe combattuto per nulla, che quieto avrebbe solo cercato di lavorare la terra. Passarono i giorni e le ferite cominciavano a guarire. Lavorava la terra con dedizione e fatica. Ma questo non gli dava la pace, non gli dava la presunta illusione di quiete che tanto sperava di trovarvi. Ogni giorno questo senso di insoddisfazione cresceva dentro, macerava. La voglia di tornare a combattere ad impugnare la spada, a rincorrere un ideale nobile e alto pulzavano sotto la pelle macerata dau segni. Cresceva la voglia e la consapevolezza della sua natura altra da quella tranquilla e mesta del contadino. Si accorse che non aveva sbagliato nel combattere ma che avevva sbagliato l'obiettivo del suo essere guerriero, aveva posto le sue attese nel gesto stesso del combattere e del conquistare e non nel fine, nel vero oggetto del desiderio. Aveva idealizzato la città sul monte, l'aveva sempre e solo vista da lontano vista come qualcosa di perfetto, come la risposta a tutte le sue domande. Rialzò gli occhi dalla terra e vide vicino alla sua casa, dietro un piccolo fiumiciattolo un villaggio. Tranquillo e pacato. stava al di là del fiume a contemplare la radura. Si mise in cammino e arrivò sulla riva. La corrente era forte. Si sentì pervadere di nuovo da quell'antica sensazione di conquista...sensazione che non comportava spargimenti di sangue o distruzione ma solo la messa in gioco di se stesso e della sua volontà. si buttò. La corrente lo spingeva a fondo, l'acqua lo trascinava lontano. Strinse i denti e richiamò da ogni dove le sue forze. Come una magia si sentì trasportare dall'altra parte. Privo di fiato si accasciò sulla riva pago di quella sfida nuova.

Sveglio si mise in cammino e raggiunse il villaggio. Era piccolo ma pieno di mistica magia, una musicalità intrinseca lo avvolse...e fu in un attimo che capì che non avrebbe voluto vivere altrove che lì. Quel piccolo e quieto accessibile spazio di cielo era suo. Era sempre stato lì a tre passi eppure mai lo aveva apprezzato, mai lo aveva neppure guardato.

giovedì 10 settembre 2009

Impressioni di settembre

Settembre è sempre stato un po' così...d'irrequieto vestito.

Ho voglia di ripartire. la libertà non si decide. E' dentro di noi e ciò che ci circonda è solo un contenitore di quetsa nostra libertà interiore. per cui adesso non c'è da disperare se per caso ci sono contingenze che ci imprigionano. Parlando per me so per certo che questa rinnovata consapevolezza che ciò che mi rende libera non dipende dalla libertà che gli altri mi concedono ma da quella che io stessa decido di concedermi e conquistarmi all'interno ecco adesso mi sento davvero più leggera. E' da dentro di sè che si comincia a cambiare ciò che, in apparenza fuori, sta stretto e toglie il respiro.

E dai piccoli respiri si conquista l'aria vitale per riempire i polmoni della brezza rigenerante dell'altura.

domenica 30 agosto 2009

venerdì 28 agosto 2009



















Rido perchè l'aria si esaurirà...il vuoto crea stabilità.....

Che strana l'illusione che resta dopo un salto spiccato nel vuoto. La paura della vertigine che nell'attimo in cui poni i piedi sul dirupo sparisce riappare quando, sano e salvo, ti scopri nel letto di casa risvegliato da un sogno....e non sai più se hai sognato e se era reale quel tentativo di volo, non sai più di cosa aver paura....
delle volte si deve solo assecondare la propria natura, la propia natura da "saltatori di fosso" piuttosto che da "abili volatori di dirupi"....
basta saperlo e non voler essere o fare di se stessi quello che non siamo....ma come sempre anche le delusioni più deludenti servono a capire...e io ho capito da tutto questo che son fiera di essere Rospetto, è che non c'è da avere vergogna dell'esser imperfetti, un po' rospi insomma, c'è solo da esser grati allo stagno e alle ninfee di fare da casa e contemplare il cielo dal basso senza abbandonare la convinzione un giorno, di poterlo toccare...

domenica 23 agosto 2009


Talvolta le parole sono solo un'illusione..effimere, fugaci...non c'è nulla dentro le parole....ma se queste assumono un senso, un volto, un odore...allora non sono parole quelle, non lo sono più, sono sentimenti...
e chissà dove conducono, se conducono da qualche parte o se sono destinati a farti volare per poi farti di nuovo cadere...ma che importa alla fine? Se è vita questo basta...

venerdì 21 agosto 2009

"Non è finita vero?
No.
Promesso?
Promesso.
Compagni di strada, allora"

giovedì 13 agosto 2009

Come quando torni bambino per un istante e riesci ancora a sentire quell'emozione che sa di nuovo che sa di magico, di vero, di incredibile...come quando non capisci come funziona una cosa e ne sei attratto semplicemente per la magia che emana. Ed ecco che succede ogni tanto che riaffiora...ciò che pensavi sepolto, calpestato, ucciso, rinasce, torna a fiorire....

Mi sento di nuovo così, con quella sensazione di stupore ritrovato.....
Rara la vita in due... fatta di lievi gesti,
e affetti di giornata... consistenti o no,
bisogna muoversi... come ospiti... pieni di premure
con delicata attenzione... per non disturbare
ed è in certi sguardi che... si vede l'infinito Stridono le auto... come bisonti infuriati,
le strade sono praterie...
accanto a grattacieli assolati,
come possiamo... tenere nascosta... la nostra intesa
ed è in certi sguardi... che s'intravede l'infinito

Tutto... l'universo... obbedisce... all'amore,
come... puoi tenere... nascosto... un amore.
ed è così... che ci trattiene... nelle sue catene,
tutto... l'universo... obbedisce... all'amore

Come possiamo... tenere nascosta... la nostra intesa
ed è in certi sguardi... che si nasconde l'infinito

Tutto... l'universo... obbedisce... all'amore
come... puoi tenere... nascosto... un amore,
ed è così... che ci trattiene... nelle sue catene
tutto... l'universo... obbedisce all'amore...
obbedisce all'amore

domenica 9 agosto 2009

la tempesa dopo la quiete


La tempesta dopo la quiete..
dopo la serenità ritrovata di nuovo un vortice incontrollabile di emozioni...
passato che torna, domande su domande...e tutte domande che non hanno per lo più risposta...qualche pallida traccia e qualche tenue indicazione ma per tratti incerti...
e non sa decidere mai questo rospetto dalla testa ballerina...e il perchè forse risiede nel non riuscire mai a discernere tra le mille possibilità tra i mille se e ma...
delle volte mi sembra di impazzire dalla quantità di pensieri che attraversano la testa.
Le lacrime lavano un po' di questa cappa pesante...traspare la luce, lontana, ovattata.

lunedì 3 agosto 2009

Quest'ultimo mese completamente privo di studio, di inutili stress e dannosi ritmi non umani mi sembra di aver vissuto dieci anni...di aver fatto tutto quello che avevo rimandato per un sacco, affrontato me stessa...è difficile arrendersi al fatto che non si può sempre vivere così che non si può sempre prendere tutto alla velocità della luce...
vorrei riuscire a vivere la quotidianità con questa estiva e leggera gioia di nuovo...
tra le note di Allevi mi riapproprio del mio respiro...mi accorgo finalmente, di nuovo che so respirare...
piango lacrime per quello sconosciuto che non cè più e penso a quanta responsabilità stia nel nostro vivere, nel rifiutare un sorriso, nel dire "domani" o "lo farò dopo" quando magari un'esisistenza potrebbe essere salvata solo con quella piccola e apparentemente futile attenzione...

venerdì 31 luglio 2009



sunrise sunrise...

il verde d'Irlanda mi ha ubriacato....nebbiolina sottile che s'innalza dalla vastità dell'orizzonte che separa il mare da un cielo misterioso e poetico...un faro che s'innalza urlando con forza la salvezza che rappresenta, pioggia e vento da bagnarsi fin dentro il cuore da spazzar via la malinconia e la tristezza, il suono di un violino che mi ha sciolto il ghiaccio che dentro impediva alle mani di muoversi ancora sulla tastiera, sulle corde, in quel mondo solo mio a lungo disabitato...e adesso solo vivere, solo vita...raggi di sole che entrano tra le foglie filtrando il tetro spettro dei rimorsi, solo l'amore aiuta a curare ogni dolore, solo l'amore che semplice ti parla dalla dolcezza di uno sguardo innocente, dall'abbraccio stretto di chi non sapeva nemmeno cosa volesse dire farlo, dalla durezza di un fiore che sboccia là dove c'è solo deserto, dalle parole dell' amico/fratello che hai finalmente del tutto ritrovato....
e sulla strada noi, sulla strada me....

sabato 25 luglio 2009

sincerità e verità...
queste due cose voglio far sempre più vere...sono stati dieci giorni belli, di cammino, di scoperta, di tenerezza e dolcezza, mi sono sentita bene con me stessa capace di mettere a frutto le mie capacità e di donarmi del tutto e completamente agli altri aprendomi alla vita e per una volta lasciandomi davvero andare al suo fluire..e la vita mi ha ripagato con bellissime giornate di sole, con grandi prospettive e piccole dolci attenzioni. E se dovrà fluire ancora in quetsa direzione che sia, altrimenti non importa e cambiamo ancora, di nuovo, prima o poi giuneremo a valle e questo fiume troverà il suo mare in cui gettarsi a cui affidarsi e ricongiungersi...
l'importante è continuare a camminare, è continuare a crederci che prima o poi il cammino porterà in vetta, il cammino e la fatica ti doneranno un cielo e una prospettiva tali da ripagarti della fatica, e maggiore sarà la fatica e tanto maggiore sarà il cammino intrapreso e tanto maggiore sarà il paesaggio che potremo abbracciare dalla cima....

mercoledì 8 luglio 2009

Basta...la fase depression tony mi ha stufato,...io non sono così! Ho deciso che chi se ne frega, sì chi se ne frega! Perchè di tutte le mille fisime degli ultimi tempi la gran parte dipende solo dalla mia incongruenza rispetto al conformismo dilagante...e dunque bene! Basta capirlo e chi se ne frega!

Tra poco prtirò e spero che tutto vada al meglio....per il resto delle divagazioni degli ultimi giorni direi che è adeguato un bel punto e a capo che non c'hanno davvero senso!!!

Un abbraccio forte

domenica 5 luglio 2009

Grazie perchè avevo già deciso di chiudere baracca e burattini...ma poi ho capito che per qualcuno è cmq importante questo spazio e sinceramente lo è davvero molto anche per me...
che raccontare... Sono stati giorni sfortunati e densi di imprevisti. Conditi di piccoli colpi di scena e di strane coincidenze...e tutto gira e non capisco perchè non riesco a farlo girare secondo e con un centro di gravità definito.

Oggi tra le nubi ho riaperto ferite. E il sangue è nuovamente uscito copioso. Ma si cuciono insieme i lembi, ci si asciuga le lacrime e si spera nel futuro...

a voi che siete fuori non perdete la speranza e la voglia di essere felici. La felicità sta lì, attende, arriverà.

sabato 20 giugno 2009

melanconica primavera che sfuma in una estate di pioggia e di odori...
tra la brezza che porta via quel residuo di cuore attaccato a te, in un freddo desolante incapace di lacrime e pianto frammisto di nuda e fredda delusione...

sperare nell'alba ma amare il tramonto....

mi nutro di musica e di ricordi

sabato 13 giugno 2009

è una vita che ti aspetto


scivolano i giorni, e passano le settimane che siamo già quasi all'estate....dovrei prendere con più serietà tante cose ma non riesco a non sorridere di me stessa e del mio senso del dovere...e allora smetto di prendermi sul serio e comincio a riappropiarmi dei ritmi che sono umani, relamente miei...mi riappropio dei tramonti, del tempo passato a sognare, di quello impiegato per sorridere o per stare con il mio nonno o semplicemente a chiamare un amico...

oggi ho fatto un altro turno..è stato delicato e pacato....dolce e pieno.

Vorrei che arrivasse l'amore travolgente, quello che ti prende la testa e che ti fa volare da terra, vorrei assaporare ogni istante e vivere come se viaggiassi alla velocità della luce...voglio ubriacarmi di sole, scottarmi di cielo limpido, asciugarmi al vento e liberarmi dalla pesantezza di questi ritmi che non appartengono all'uomo e alla natura...
chissà dove sei, ovunque tu sia, chiunque tu sia.

mercoledì 27 maggio 2009

"le porte quando le apri tornano indietro" Pp

Forse è proprio così talvolta le porte dovrebbero restare chiuse. Eppure quetsa curiosità sovrana fa sbirciare dal buco della serratura.
Tra il grigio di queste nuvole passeggere si riempie il naso di primi venti di sole. e basta questo per scaldare.

lunedì 25 maggio 2009

Il troppo stroppia. Lo sanno tutti.
Anche l'amore se troppo soffoca. Lo dovrebbero capire perfino coloro che pensano di darci tutto stringendoci nella loro campana di vetro di finissimo cristallo...ma non c'è amore vero che soffochi e che opprima...l'amore dovrebbe essere solo liberante e privo di lacci...
Essere genitori è difficile, senza dubbio ma perchè si dimenticano assolutamente di quando avevano la nostra età? perchè diventano del tutto sordi al bisogno di spazi, di confronto, di maturità?
Non ne posso più di tutti questi falsi problemi, già la vita si mette d'impegno a rendere le cose difficili non capisco perchè si debba complicare ciò che non è complicato....
e intanto non studio e non riesco a concentrarmi....

giovedì 14 maggio 2009

I due pesi devono stare ben in equilibrio. Per essere in equilibrio il peso sulla bilancia non deve variare. I pesi si devono uguagliare anche se l'estensione fisica non è la stessa...

Pesi, misure, equilibrio.
Scegliere la testa o il cuore? La ragione va ascoltata o si deve agire in nome di una legge più arcaica nel cuore dell'uomo? Mi chiedo se ciò che sto scegliendo è una scelta che tiene in equilibrio testa e cuore...
eppure sembra che la via di mezzo non sussista o l'uno o l'altro.

Mi sento delusa da tutto questo divisionismo. Dall'arrivismo e dallo sgomitare. Dal fare polemica e creare rancori per il solo gusto di sentire che qualcuno che non sono io è al centro delle discussioni....
si dovrebbe costruire sempre e mediare...ma questa è davveron un'utopia

martedì 28 aprile 2009

28 aprile

Torno dall’Abruzzo con una carica da paura. Mi sento piena, diversa. Mi sento una Briciola che ha preso l’acqua e si è gonfiata, è diventata quasi visibile. E attendo con ansia il turno pensando di essere “pronta”, di essere finalmente, per una volta, più sicura. Preparo i vestiti con cui ho preso confidenza e mi incammino in un autobus gremito di persone. Ho un mal di testa allucinante da giorni e questo mi deconcentra un po’. Penso a quello che mi aspetta, a come sia bello fare un turno di pomeriggio e di come sia diverso. Formaggino è già ad aspettarmi. Parliamo un po’ e mi vesto.
Il turno è stato strano. E’ stato il turno in cui ho detto meno parole della storia. Un turno quasi da film in bianco e nero e di quelli muti per giunta. Mi sento strana. Ovattata. Dalla situazione caotica dei miei giorni abruzzesi mi trovo in una calma placida e surreale. E mi sento spiazzata. Mi sento incapace di trovare Briciola in quel contesto che mi pare del tutto nuovo. Forse è che ho intravisto Briciola per la prima volta proprio in Abruzzo e adesso magari fa un po’ la timida e la preziosa e tarda ad uscire fuori. E’ un turno di ascolto. In pediatria facciamo qualche visita ai pochi bambini presenti. Lapo che è malato di troppi sorrisi, Astolfo (come l’abbiamo ribattezzato) che cerca di spaccare l’atomo in 7 e il calciatore 19 enne con la gamba infortunata in attesa di giornalisti e veline. Ridiamo di Lorenzo, bambino voluminoso e di Matteo che deve farsi le prove allergiche ma che alla fine non può fare e quasi ci resta male (tanto con Formaggino avevamo decantato le peripezie del dottore tra incisioni, sangue e torture macabre!!!!). Poi c’è la dialisi. E lì mi sento sempre a casa. Mi sciolgo. Conosco un signore che mi dà preziosi consigli sulla poliza assicurativa, rincontro Viola, il signore dagli occhi pieni e una signora triste e rassegnata. C’è anche Pietro. Ma dorme e non lo disturbiamo. Mi fa molto effetto vederlo così. Gli passo vicino e gli sfioro la mano. Sento un rispetto quasi sacrale nei confronti di quella nobile vita.
Il turno finisce. Sottotono come era cominciato. E penso che quest’oggi sia stato importante. Importante perché ho capito che talvolta la tranquillità, la normalità, al quotidianità è più difficile e subdola dell’emergenza, dello straordinario. E questo mi serve per tenere a mente che non c’è mai un punto definitivo, non c’è mai un sentirsi pronti e adeguati che vada bene, ma c’è bisogno di umiltà, di attenzione. C’è bisogni di fare un passo indietro se questo serve a farne due in avanti. C’è bisogno di ritrovare equilibrio in ciò che ci sta vicino, grazie a ciò che ci sta vicino. E di questo mi viene da fare paralleli con la vita. Con i rapporti tra le persone. Spesso ci dimentichiamo di quanto sia vitale e difficile vivere la quotidianità, vivere gli affetti di chi ci circonda costantemente. E in questa nostra ordinarietà sta lo straordinario. Sta il significato profondo di quello che siamo e che dobbiamo alimentare.
Un abbraccio forte da un Briciolina
Oggi è stata una giornata in cui il mio stato fisico mi ha costretto a rallentare la mai voglia mentale di fare...ho uno strano mal di testa da giorni, probabilmente dovuto a sciopero dei miei neuroni sottoposti ad eccessivo sforzo negli ultime 48 ore...
ebbene sì, al di là delle parentesi che nonostante si cerchi di chiudere non si sa come si riaprono quando meno te l'aspetti, ho pensato a un sacco di cose...
A come stia tutto scorrendo velocemente, tra scelte più o meno impulsive e capacità più o meno lungimiranti di prevedere situazioni...
il paradosso è che certe situazioni me l'ero immaginate per giorni, le ho quasi rese reali da quanto le desideravo. ma non si è mai mosso nulla quando era necessario, quando ancora era possibile. Si è mosso quando il quadro se ne stava ben saldo attaccato alla parete, nemmeno tanto storto...e fran...la scossa...è chiaro che succede quando si presume di star trovando un appiglio saldo e pallide certezza..una folata improvvisa di vento per testare la serenità, la costanza, la coerenza. Ma si affronta anche ciò che sognato non è accaduto ma che accade quando non lo si vorrebbe neppure immaginare...
S'impara da tutto, anche da questo. Spero di non dimenticare mai questa necessità di restare saldi sui piedi come il buon vecchio Seneca insegnava...saggi nel guardare la tempesta dalla riva, pronti a fuggire se le onde si avvicinano troppo e a mettersi in saldo....niente barca o ormeggi ormai.

domenica 19 aprile 2009

Abruzzo

Che dire, sono tornata. E' strano, strano tornare a casa, avere una casa dopo che per una settimana vivi con persone che l'hanno persa, strano farsi la doccia, avere un bagno comodo, poter decidere cosa mi va di mangiare. Sono ancora tutta ovattata, stordita, carica. Mi sembra impossibile dover ricominciare a studiare, ricominciare ad andare all'università, a fare tutto normalmente senza vedere quelle persone, senza poter fare qualcosa per loro, qualsiasi. Mi ha dato molto più di quanto io abbia dato tutta questa esperienza. Mi ha regalato persone vere, sorrisi guadagnati, abbracci autentici. Mi ha dato di nuovo la dimensione di ciò che davvero conta, dell'importanza della vita sopra ogni cosa e della necessità dell'amore come cura unica ad ogni male. Mi ha regalato stralci di vite, una signora di ottant'anni che ancora tiene la mano del marito quando scende la notte, le carezze di un bambino che non parlava, un vecchio che acchiappa le bolle di sapone, una signora che mi dice che assomiglio alla figlia che non c'è più....mi ha regalato la fatica, la fame che sa di guadagnato, le gambe stanche per i passi fatti, la bellezza di bere un bicchier d'aqua o di avere un caffè caldo in ogni momento...mi ha dato la possibilità di conoscere persone eccezionali, persone che veramente si danno da fare, che sanno discernere tra ciò che conta e ciò che è superfluo, persone dal cuore enorme. Ho avuto la possibilità di imparare moltissimo dagli altri ragazzi che erano con me, di buttarmi nelle situazioni come di solito non faccio. Ho imparato a tacere quando era il momento ma a dire sempre tutto quello che pensavo senza reticenze. Ho sperimentato l'importanza di farsi umili, l'importanza di accogliere chi ci circonda.

Ho scritto solo qualche impressione, l'emozione che adesso sento....spero e ci tengo a raccontarvi molto di più.

martedì 31 marzo 2009

I care. Un anno o quasi dalla nascita di questo blog. L'anno scorso il seminario del Formiconi ha dato avvio ad una serie di eventi che mi hanno davvero mutata, arricchita, riempita...ed oggi di nuovo lì a cercare di far riflettere chi si affaccia sul mondo della medicina, chi, come è normale si butta a capo fitto sui libri e si dimentica di vivere molto spesso..ed è proprio questo messaggio che voglio lasciare agli altri, a me stessa prima di tutto. Vivere, al massimo delle proprie capacità, al massimo della propria forza e perfino oltre....
che bello che è accorgersi che nonostante la nostra tendenza a guardarci la punta dei piedi la vita è più forte delle nostre disillusioni, delle nostre rese. Sta lì a scompiglairti i capelli, a sorriderti, a stupirti. E non puoi non seguirne il vortice, non puoi non obbedire a quella forza che ti spinge ad amare incondizionatamente chi ti sta vicino, che ti spinge ad urlare al cielo più grigio che è meraviglioso sentirsi vivi, sperare di poter fare molto, di poter cambiare molto...
ho sperato che la sorfferenza degli ultimi giorni disvelasse davvero questo universo di possibile.

Nel silenzio l'Essenziale si esprime.
Passa tranquillamente tra il rumore e la fretta; r
icorda quanta pace può esserci nel silenzio.
Rallenta il tuo passo frettoloso,
prendi coscienza di quanto eterne siano le visioni del tempo.

Gioisci dei tuoi risultati, così come dei tuoi progetti, perché questo è ciò che realmente possiedi per cambiare le sorti del tempo. Ma ciò non accechi la tua capacità di distinguere la virtù.

Molte sono le persone che lottano per grandi ideali e dovunque la vita è piena di eroismo.
Sii te stesso, sopra tutto non fingere negli affetti e non essere cinico riguardo all'amore infatti, a dispetto di tutte le aridità e disillusioni, esso è perenne come l'erba.

Accetta benevolmente gli ammaestramenti che derivano dall'età, lasciando con serenità le cose della giovinezza.
Impara a conoscere la forza del sorriso che non costa nulla e arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona.

Coltiva la forza dello spirito per difenderti contro l'improvvisa sfortuna causata dalle forze del male, ma non tormentarti con l'immaginazione.
Molte paure nascono per far rifiorire il coraggio. La speranza può rivivere anche quando sembra perduta.

Pertanto non attaccarti alle sponde, non desiderare, lascia invece venire ciò che viene ed andare ciò che va.
Sopra tutto sii in pace con te stesso.

Tu hai diritto di essere dove sei. Che ti sia chiaro oppure no, non vi è dubbio che l'universo ti accetta e si sta schiudendo anche per te.
Perciò sii in pace con lui, comunque tu lo concepisca e qualunque siano le tue lotte, le tue aspirazioni ed i tuoi sogni infranti.

Conserva la pace nella tua anima pur nella tristezza e malinconia della vita.
Fai tesoro del seme che ti è stato donato, fa' in modo che esso affondi le sue radici nel suolo dei valori durevoli, affinché tu possa innalzarti verso la vetta del tuo più grande destino, vivendo in questo mondo ancora stupendo e meraviglioso.

Ho torvato questa poesia scritta su un muro..un po' retorica forse ma si adddice al mio stato d'animo di oggi...

venerdì 27 marzo 2009

La mia fragilità mi fa paura....forse ho solo bisogno d'amore, di qualcuno che davvero si interessi a me, qualcuno che si prenda cura del mio mondo complicato....

non so cosa c'è che mi rende così vulnerabile.

Questa stanza ha troppe pareti, troppa sofferenza, traspira indifferenza....

domenica 22 marzo 2009

Deserto


Pensare ai pensieri senza filo logico senza direzione in circolari disegni....pensieri, scacciarli, estinuguerli, basta...
ho scelto di cauterizzare le ferite sperando che l'amputazione sia meno dolorosa di una lenta cancrena, scegliere di rinunciare all'amore per amore, scegliere di chiudere definitivamente con l'animo pesante di questo deserto sconfinato che sta dentro...il deserto che ogni anno conquista chilometri di terra...una desolazione che cerca acqua e che si nega alla pioggia.
Non c'è lucidità nel raziocinio.
Come vorrei potere amare senza tutto questo dolore...ma sembra che non ci sia spazio alla speranza in questa lotta contro i mulini a vento...Don Chisciotte si è arreso....
Spero che sia davvero partire, nonostante l'amarezza, il dolore, un partire reale verso nuovi orizzonti...ma l'orizzonte non esiste non si può toccare, è forse per questo che non stringo più niente?

venerdì 6 marzo 2009

La nebbia dentro


Mi sfugge.
E' sempre questa la sensazione. di qualcosa di non afferabile, effimero, fugace. La natura stessa del vivere è tale. Non si può trattenere nulla, nè emozioni, nè persone...tutto scorre. C'è qualche strana ombra che trafigge il mio mare, stelle che cadono e non si accendono più, basta un cielo di nuvole che mi piove nell'anima sogno stagioni che vanno lontano e non tornano più....
e come è starno capire, capirsi. Persone che non a caso ci sono vicine offrono spaccati di noi, reali e tragicamente obiettivi...ma noi li capiamo e poi? Riusciamo a viverli? Vedo tutta questa sofferenza e se ci penso ci esco pazza. Non riesco a sopportare di far soffrire. So che questo discorso non è logico. Si soffre come si ride perchè è così. Siamo impastati di sogni, di obiettivi disattesi, di malinconici ricordi e di felici attimi presenti...ma tutto sfugge e continua a sfuggire, tento di trattenerlo ma sfugge.
Porto in me il pensiero della solitudine degli occhi incontrati. Talvolta basta poco per scaldare, talvolta non serve più niente per tornare a volare...
ma voi, amici, voi persone che ho la fortuna di avere vicino, grazie anche se sono volubile, fragile...grazie

giovedì 26 febbraio 2009

Sotto la nebbia

Mantova. Un treno, anzi sei. 424 Km, otto ore. Nebbia.
Sono giorni così densi che mi gira quasi la testa. L'intensità mi sta inebriando, mi lascia stordita. Penso e i pensieri si fondono a musica e incontri. Sono come gocce che cadono sul vetro e non fanno rumore perchè è già bagnato. ma scruto il sole tra i banchi di nebbia e cerco al mia motivazione, la causa, la spinta.
Si può fuggire lontano, si può scappare da tutto, ma non si fugge da se stessi. questa lieta compagnia non ci sarà negata. Bisogna allearsi con se stessi, allora forse sorgerà la pace.
Nome quasi veggente pesante da portare. Ma questo devo essere, questo, pace.


Alla fine dell'italia
Un bacio fa rumore
E sotto le ciglia piove già
Sei rimasto senza piu' parole
A guardare in faccia la realtà
Non ci insegneranno mai l'amore
I potenti e la carità
Le croci rosse sulle rovine

Ora che fai
Raccogli bombe qua e di la
Magari esplodi tra gli ulivi
Salti in aria con la veritàNon vedi mai l'orizzonte che immagino io
E te ne vai dalle mani che dicono addio

Davanti a me si perde il mare
Io sto con te senza lacrime
Tu come fai a darti pace
In questa immensita' in questa solitudine

Ora che fai
Metti ponti di qua e di là
Nascondi i segni conti i giorni
Che cominciano senza di noi

Ci pensi mai
Ai ricordi che scappano via
Mi mancherai
E cosi' mi farai compagnia

Davanti a me si perde il mare
Io sto con te senza lacrime
Tu come fai a darti pace
Se non finisce mai per un giorno intero
Per tutta la vita.

mercoledì 25 febbraio 2009

un cigno strabico

Trovare le parole...
com'è difficile. Un cigno strabico.
Penso a quella rosa fragile, Virginia, uccellino caduto dal nido, con gli
occhi spenti di vita, gli occhi tristi in quindici anni che dovrebbero
gioire per il solo esserci, Virginia dai capelli bellissimi, dalle dita
lunge, dal cuore ovattato, Virginia che è bella ma non si ama.Virginia che
non ama la sua unicità. Penso a come sia difficile descrivere i suoi occhi,
difficile parlare di quel vuoto, di quel senso di annientamento, di quella
voglia di scomparire, di autoanientarsi. Vorrei trovare le parole giuste,
soffiarle sorrisi dentro le orecchie, farle vedere il sole, riuscire ad
entrare dentro quel muro....non riesco a non smettere di pensarla, a non
smettere di pensare a sua madre e alla sua gemella che lotta contro la morte
da mesi.

Mi chiedo cos'è? Cos'è questo nuovo male? Da dove nasce? Come curarlo? Mi
chiedo cos'è che a un certo punto si rompe.

Carissimi, il turno di ieri è stato molto impegnativo. Formaggino mi è stato
vicino molto e lo ringrazio di cuore. Ha avuto gesti delicati verso tutti, a
partire da me. Mi ha "aggiustato" il naso, mi ha dato forza, ha sorriso e si
è fatto serio quando era il momento.
"Per anni abbiamo fatto con le briciole" Mi dice Formaggino mentre ci
avviamo all'ingresso, anche il poco può sfamare.
Abbiamo cominciato subito con la dialisi. Era presto e stavamo ancora
finendo di fare colazione. Il clima era abbastanza teso. Il primo incontro è
stato con Matteo alle prese con 16 fette biscottate. Matteo mi ha dato la
grinta per affrontare la mattina; di nuovo è stato lui a dare forza a me.
Dina invece mi ha insegnato a fare un vero ragù e mi ha proposto perfino un
lavoro.
Mi sento in famiglia, non faccio altro che pensare questo mentre esco dalle
stanze. Mi sento accolta, attesa, coccolata.
Poi saliamo in pediatria. Conosciamo una bambina dal sorriso contagioso di
otto anni che non sa se il naso di Formaggino è davvero lungo in quel modo e
con lei Virginia con sua mamma. Non so descrivervi i brividi che ho provato,
sentivo nell'aria il dolore della madre che vede la figlia smettere di
nutrirsi. Formaggino ha regalato a Virginia un cigno strabico.
Piccolo anatroccolo strabico.
Ti senti diverso, inadeguato. non riesci a
vederti riflesso bello come sei. Solo difetti, quell'occhio ballerino,
quelle piume poco bianche. ma sei unico e tu questo non lo noti. dentro te
un abisso profondo, una ricchezza che custodisci te solo. Perchè non ti apri
alla vita? Perchè non vedi quanto sei bello, quanti voli nel cielo limpido
potresti ancora fare?

Questo report non ha capo nè coda, vorrei scrivere molto ma le parole
vengono a mancare...


E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
ora il tempo è un signore distratto è un bambino che dorme
ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
cosa importa se sono caduto se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
perché domani sarà un giorno incerto di nuvole e sole
ma dov'è finito il tuo cuore, ma dov'è finito il tuo cuore.

venerdì 13 febbraio 2009

Inverno

Sale la nebbia sui prati bianchi
come un cipresso nei camposanti
un campanile che non sembra vero
segna il confine fra la terra e il cielo.

Ma tu che vai, ma tu rimani
vedrai la neve se ne andrà domani
rifioriranno le gioie passate
col vento caldo di un’altra estate.

Anche la luce sembra morire
nell’ombra incerta di un divenire
dove anche l’alba diventa sera
e i volti sembrano teschi di cera.

Ma tu che vai, ma tu rimani
anche la neve morirà domani
l’amore ancora ci passerà vicino
nella stagione del biancospino.

La terra stanca sotto la neve
dorme il silenzio di un sonno greve
l’inverno raccoglie la sua fatica
di mille secoli, da un’alba antica.

Ma tu che stai, perchè rimani?
Un altro inverno tornerà domani
cadrà altra neve a consolare i campi
cadrà altra neve sui camposanti.

domenica 8 febbraio 2009

Che rumore fa la felicità.
Come opposti che si attraggono,
come amanti che si abbracciano.
Camminiamo ancora insieme,
sopra il male sopra il bene,
Ma i fiumi si attraversano e le vette si conquistano.
Corri fino a sentir male
con la gola secca sotto il sole.
Che rumore fa la felicità
Mentre i sogni si dissolvono
e gli inverni si accavallano
quanti spilli sulla pelle
dentro il petto sulle spalle,
ma amo il sole dei tuoi occhi neri
più del nero opaco dei miei pensieri
e vivo fino a sentir male
con la gola secca sotto il sole....

Non so che rumore fa la felicità, so che ha la consistenza dei ricordi, passa senza lasciare traccia, te ne accorgi quando è lontana, ma la felicità è umile, non ti urla che c'è o che ne sei pieno, ti passa nel cuore e diventa parte di te per qualche attimo...e poi passa di nuovo...torna e passa, torna...non ha rumore, ti lascia il segno del suo sapore, ti nutre a piccoli sorsi...
vi voglio bene

mercoledì 28 gennaio 2009

Primavera

Foglie appassite sul selciato invernale. Mentre l'inverno trascorreva e il suo freddo pareva raggelare la speranza nel cuore, fremente una certezza. piccola, nata per caso come tutte le grandi certezze. Si era insinuata tra collo e testa, mentre fuori scorreva la strada di un finestrino di treno invecchiato dalle mille storie accopagnate. Quel cielo d'azzurro cobalto, sincero, schietto, lì sulla testa. E la luce del sole rinato, speranza del domani di primavera che verrà. Torneranno le foglie sui tuoi rami appassiti di cuore spezzato, torneranno le gemme e i fiori, le farfalle, gli uccellini, il muschio e sotto alle tue radici le viole. Tornerà tutto. Tutto nuovo. Solo i semi che oggi feriscono sapranno inebriare il giardino dall'intensità prepotente del loro profumo. Io, albero sempre verde, di foglie privato mi scopro nudo al freddo del vento. Soffia vento, soffia e porta via le foglie, accarezza il legno, cullalo dalla paura della nudità, dell'essere sè davanti a tutti, rassicuralo che le gemme sono già pronte, pulsanti di linfa....tornerà la primavera. Anche il grano maturerà.
I vetri quando pigliano le prime gocce fanno chiasso perchè sbattono sul loro asciutto, poi si bagnano e fanno meno rumore e resistenza....

venerdì 16 gennaio 2009

felice, finalmente capisco cosa significa essere leggeri..non importa cosa riserva l'oggi o il domani, l'importante è ritrovare questa leggerezza mai avuta...sento l'ombra del vento dietro alle finestre in un cielo di un azzurro che dà alla testa...
mi è bastato questa piccola e dolce verità, che anche il vento ha un ombra e il cuore tra malinconici ricordi ha ritrovato ossigeno di cui nutrirsi...mi basta questo azzurro e il sole, il resto non importa..

sto pensando di chiuderlo però questo blog...non so quanto abbia ancora senso continuare...ho trovato pensieri creativi e nuovi dietro al perchè di cose mai pensate
notte mondo

lunedì 5 gennaio 2009

0.10

Dormire...
nell'ultimo tempo ho dimenticato cosa voglia dire...mi ritrovo nella notte, solitaria pronta a fare tutto, a buttare giù colline mentre tutto tace avvolto nelle braccia di Morfeo...cos'è che mi tiene l'anima a tal punto da togliermi il sonno? E' forse solo disperata voglia di vivere tutto, ogni attimo perfino sottraendolo alla notte? O forse sono pensieri che non si fermano e impazziti percorrono le vie del mio ego suonando impetuosi e tonanti? Cos'è?
Oggi ho repirato aria cristallina di gennaio appena sbocciato. Cielo di cobalto frammisto a rugiada di vento, in un sole scaldante nel freddo del gelo invernale, io tra passi leggeri di amici vicini...
come è vero che l'uomo senza uomo non è nulla, un' isola che non ha nemmeno senso di essere tale perchè tutto diventa privo di termine di attuazione e anche il parlare, il sentire, il soffrire diventa vuoto.
Cosa cerchi cuore impazzito, testolina ventenne? dove vaghi sospesa tra gioia e disperazione, tra bilico e slancio?...
so solo che vivere, questo e basta davvero conta. Vivere nel profumo di ogni secondo, nel sapore di ogni istante, nella carezza leggera di attimi che ti sfiorano e modellano....
e se non c'è amore per questo cuore malato non vuol dire che non ce ne sia per essere comunque riempito, un Amore che permea tutte le cose e sazia anche chi è da tempo affamato....tutto alla Luce, tutto muta...vorrei solo mutare anche me....

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco