lunedì 21 dicembre 2009

Come sarebbe bello fare la cosa giusta,

riuscire a non farsi del male,
sarebbe bello non complicare più il cuore,

sarebbe bello lasciarsi andare,
bello perdere ogni paura di farsi male,

sarebbe bello essere più leggeri,
bello imparare che non si smette mai di fare errori,

Sarebbe bello capire che siamo imperfetti e che non ci può spaventare,
che dobbiamo sorridere e non frenarci per paura di amare,

Sarebbe bello se riuscissimo a regalarci
ad aprirci e buttarci

Come sarebbe bello se capitasse a me.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Quante belle

parole.

Anonimo ha detto...

luce del mattinooo...

Rospetto ha detto...

non so se l'anonimo è ironico...chiunque sia il primo anonimo dato che c'è un'inflazione di persone che non si firmano...cmq lo so sono parole vorrei che come dice il saggio Marius, i pensieri si mutassero in azioni, le azioni in vita

Anonimo ha detto...

no, (purtroppo) non sono affatto ironico, intendevo "belle (ma sempre e solo)

parole."

questa volta non mi dimentico di firmare,
Anonimo

Rospetto ha detto...

grazie per volervi ferire. lo apprezzo.

Anonimo ha detto...

non voglio ferire nessuno, tantomeno te, era solo un pensiero, una constatazione, che sapevo già da prima avrei fatto meglio a tenere per me, se non la consideri una critica costruttiva; mi conosci, sai che non ti ho mai fatto ne mai vorrei farti del male.

Rospetto ha detto...

Si lo so. E' che a riguardo hai toccato una ferita viva,un punto che fa particolarmente male. Il sapere tutto a parole ma il non saperlo vivere e non capire perchè. E' come se avessi un blocco enorme che so che c'è ma non so gestire. E pensi che stare così sia piacevole? sapere cosa dovresti fare ma non riuscire a farlo? vedere che la paura inconscia è talmente forte da annientare ogni capacità lucida di scelta? Sentirsi così è davvero terribile. Senti che quello che senti non lo vivi. E in tutto questo meno vorresti ferire le persone perchè stai già ferendo te stesso e più invece cade la grandine su campi fioriti....

Anonimo ha detto...

Come ti capisco. sono d'accordo con quel che dici. i blocchi che derivano dalla paura di una scelta positiva possono danneggiare la vita di una persona...quando si ha paura si fa sempre una scelta "negativa", che equivale a conservare,se pure con scarsa convinzione, il proprio moto di inerzia, lo stato in cui ci troviamo. e inevitabilmente a distanza di anni ci voltiamo indietro per rammaricarci di una decisione non presa, di un pezzo di vita non vissuto.
Anonimo notturno (per distinguermi da quello di stamane)

Anonimo ha detto...

..e quindi? Capisco anch'io la situazione, è comune a chi si trova davanti scelte difficili e in cui vi sono di mezzo sentimenti, specialmente se si viene da un passato martoriato da simili scelte difficili e le loro conseguenze.

Il punto è quanti giorni mesi anni devono passare prima di voltarsi indietro e, dopo aver capito e pensato (perchè di tempo per pensare ce n'è quanto si vuole), agire e dare una svolta alla propria vita?

Il punto è: dove finisce la comprensione e inizia la svolta?

La risposta, anche se risposte non ce ne sono e pretendere di trovarle sarebbe pretestuoso, è che una svolta non esiste, si va avanti per bivi e curve, più o meno "pericolose", più o meno "dolci", tra tratti di strada diritta e tranquilla, ogni tanto un po' di neve ad addolcire il paesaggio, ma che lascia alla fine uno strato di duro e scivoloso ghiaccio.

Il punto è: a quando la prossima curva?

un Anonimo cespuglio a lato della strada

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco