mercoledì 30 dicembre 2009

Doveroso prima di partire postare qualcosa...
questo 2009 lo guardo con la coda nell'occhio mentre in estremis ha deciso di rivoluzionare...
quest'anno è stato pieno di gioie, dolori, lacrime versate e sorrisi regalati. C'è stato l'Abruzzo a cui ora ritorno e a cui devo un grosso ed enorme cambiamento di Prospettiva, ci sono stati momenti di serena tranquillità e momenti di nevrotica incapacità di capire...
Ringrazio voi, chi c'è sempre stato e chi ho avuto l'onore di incontrare, ringrazio tutti voi che mi avete donato un po' del vostro Tempo, della vostra pazienza, del vostro animo. ringrazio gli amici di sempre che con pazienza mi hanno ascoltata, capita, mai giudicata, ringrazio gli amici un po' più recenti che mi hanno sorpreso con la capacità di leggere il mio mondo.
Ringrazio il sole di quetsi giorni di pioggia, ringrazio la neve dalla finestra della mia camera, ringrazio la mano di chi si è fidato, ringrazio lo slancio di chi mi ha mostrato cosa significa lasciarsi andare, ringrazio chi mi ha insegnato che i sentimenti vanno ascoltati, chi mi ha con pazienza aiutato a capire, ringrazio chi non mi ha capito ma non mi ha condannato...
Chiedo scusa della mia testa matta, della mia incapacità di fare chiarezza, dei dubbi che ho lasciato dietro di me, delle domande magari irrisolte, delle piccole incoerenze. Chiedo scusa se ho ferito qualcuno..Ringrazio mia mamma che con me ha accettato di mettersi in gioco, la mia famiglia, mia sorella che cresce e diventa sempre più bella, la serietà dolce di mio padre...
Che quetso nuovo anno possa portare felicità a tutti voi, le domande che fanno camminare....
Quetso rospetto ha deciso di fare la muta e di saltare dallo stagno al cielo...chissà se sarà n grado di volare...non sarà bello e aggraziato come gli uccellini ma se la caverà ne sono sicura....

lunedì 21 dicembre 2009

Come sarebbe bello fare la cosa giusta,

riuscire a non farsi del male,
sarebbe bello non complicare più il cuore,

sarebbe bello lasciarsi andare,
bello perdere ogni paura di farsi male,

sarebbe bello essere più leggeri,
bello imparare che non si smette mai di fare errori,

Sarebbe bello capire che siamo imperfetti e che non ci può spaventare,
che dobbiamo sorridere e non frenarci per paura di amare,

Sarebbe bello se riuscissimo a regalarci
ad aprirci e buttarci

Come sarebbe bello se capitasse a me.

lunedì 14 dicembre 2009

Inverno

Parla piano e poi
non dire quel che hai detto gia’
le bugie non invecchiano
sulle tue labbra aiutano
tanto poi
è un’altra solitudine specchiata
scordiamoci di attendere
il volto per rimpiangere
Parla ancora e poi
dimmi quel che non mi dirai
versami il veleno di
quel che hai fatto prima…
su di noi
il tempo ha gia’ giocato ha gia’ scherzato
ora non rimane che
provar la verita’
Che ti da’ che ti da’
nascondere negli angoli
dire non dire
il gusto di tradire una stagione
sopra il volto tuo
pago il pegno di
volere ancora avere
ammalarmi di te
raccontandoti di me
Quando ami qualcuno
meglio amarlo davvero e del tutto
o non prenderlo affatto
dove hai tenuto nascosto
finora chi sei?
cercare mostrare provare una parte di sé
un paradiso di bugie
La verita’ non si sa non si sa..
come riconoscerla
cercarla nascosta
nelle tasche i cassetti il telefono
che ti da’ che mi da’
cercare dietro gli angoli
celare i pensieri
morire da soli
in un’alchimia di desideri
sopra il volto tuo
pago il pegno di
rinunciare a me
non sapendo dividere
dividermi con te
Che ti da’ che mi da’
affidarsi a te non fidandomi di me..
Sopra il volto tuo
pago il pegno di
rinunciare a noi
dividerti soltanto
nel volto del ricordo


Che giorni pieni. mi gira la testa da quante emozioni mi stanno riempiendo la vita e le giornate. Vorrei descrivere la delicatezza di questo inverno che sembra chiedere scusa di arrivare e inpunta dei piedi si insinua tra i nostri cappotti, tra i nostri cuori. Ma non è freddo questo inverno, è melanconico e poetico. E in questa dolce prosa che è la vita talvolta ti scopri più forte e più nuovo per il solo fatto che impari un pochino a non guardare solo al freddo che arriva ma anche alle tinte dolci e avvolgenti, al caminetto acceso, alla bellezza di tornare a casa e sentirsi al caldo, al sole che sorge dolce e delicato, alla effimera inconsistenza delle cose patinate dall'aurea dell'Inverno. E ci sareanno momenti meno poetici, e difficoltà, e lacrime e dolore, ma ci sarà sempre un sole, un cielo pronto a consolarti se lo degni di uno sguardo, una Prospettiva dove rifugiarsi e buttarsi. Non si smette mai di imparare, nemmeno dal dolore. Grazie.

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco