lunedì 26 aprile 2010

fluire


Ti alzi ogni mattina. Pensi più o meno coscientemente a cosa stai per affrontare. Ti cali nella realtà ma con la testa immersa nel fluire quotidiano dei gesti. dimentichi il bacio alla mamma. Esci di fretta e non guardi il sole. Ti piacerebbe fermare il tempo, trattenere il respiro senza annegare in quell'agenda piena di scadenze. Ma la vita ti impone questi ritmi. Non li hai proprio scelti ma è come se avessi sottoscritto il contratto della buona convivenza civile, quella che prescrieve come e in che modo condurre la tua responsabilità e utilità sociale. Scadenze, esami, compiti da finire, relazioni da gestire. Ogni cosa acquista un posto nell'agenda. tutto è scrittoi in minuscolo, ogni impegno. Non discrimini più se uscire con tizio sia come la lezione del professor Caio o che differenza ci sia tra portare il nonno dal dottore e fare la spesa. Questa frenesia dove porta? questo fiume assetato di kilometri dove conduce?

Qualcosa poi ti ferma. Succede sempre. Il tuo sasso in mezzo alla strada. L'impatto è forte. Di solito ti fai male. Imprechi perchè ti sei dovuto arrestare nel tuo macinare doveri. Ma quel sasso è la tua zattera di naufrago. E' quel sasso che s'impone alla tua attenzione, impone che tu prenda coscienza di dove sei. Fermo, per qull'attimo necessario a riportarti nella tua vita. Alzi gli occhi alle nuvole, ringrazi il cielo, chiedi al tempo di poterlo apprezzare, al vento di poterlo accarezzare, chiedi al sole di mostrarsi. Giusto il tempo della rivelazione...il tempo per riprendere fiato...e poi giù nella corrente....verso l'oceano.

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco