mercoledì 31 dicembre 2008

napoli

Di tutti i giorni trascorsi, le emozioni vissute, il ricovero, le persone incontrate, le lacrime versate e i sorrisi, il mio costume da Briciola, le poesie scarabocchiate su vecchi scontrini, i propositi ripettati e quelli mai realizzati, la ricerca del vero, la sofferenza della malattia e della guerra negli occhi di chi le sta vivendo, la terra di Palestina e la fredda Russia, il mare cristallino di Napoli e il bosco vicino casa....

la ruvida pietra di Romena e la levigatezza del Canova, la musica che mi ha salvato e mi sta salvando, l'infnito del nero e del bianco, tra pagine riempite e pagine lette, tra note suonate, cercate e create...

tra piccole vite che sbocciavano e altre che si dissolvevano sotto il peso degli anni, le caramelle regalate, i baci ricevuti, i brividi di gioia della semplicità dal mondo, il leggero sentirsi nella sublime contemplazione del vivere, la consapevolezza del dolore, la leggerezza insostenibile dell'amore...

e in tutto questo dall'archivio magnetico di Alez d. pezzi sbiaditi di adolescenza passata, note di violino in lontananza, pagine di Baricco consumate da quanto sono state lette...e qui a fare i conti con dolori e gioie a finger bilanci dell'intangibile, tra cose che non si possono misurare e che tentiamo di soppesare nella bilancia delle convenzioni...non ho aggettivi per quest'anno solo gioia e speranza del domani,di un presunto futuro migliore, non so se immune dal dolore, sicuramente difficile ma che aspetta...e in quetsa prospettiva di orizzonte sogno di diventare limpida come questo mare di cristallo, eterea fusione di un cielo di cobalto....buona vita a tutti


martedì 30 dicembre 2008

Napoli.

Di nuovo in questa terra di ombre e luci in attesa del nuovo anno...quante cose da dire, quante immagini del 2008, liete come dolorose...

e qui tento di non soffocare anche se già manca l'aria e vorrei essere altrove, lontana magari anche da sola, con un po' di pace dentro e fuori per capire meglio quello che dentro sta facendo tanto rumore....

vi voglio bene

domenica 21 dicembre 2008

Oggi c'è un sole dolcissimo.
Fa freddo, un freddo pungente, quasi di neve, eppure c'è un sole estivo, caldo. In questo abbraccio di cielo mi lascio scaldare. Se dentro ho freddo colgo questa luce nuova che mi avvolge e coccola, mi culla al ritmo delle stagioni, del divenire.....voi siete i mei raggi di sole, voi che mi state vicino e illuminte i miei giorni, voi amici, vicini, lontani, voi che con i vostri piccoli gesti d'infinita attenzione nutrite e scaldate il mio freddo...
Ripensandoci mi dico che in fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. E' come se le note musicali cercassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in quetso luogo, un sempre nel mai. Si, un sempre nel mai.

venerdì 19 dicembre 2008

Come quando all'improvviso, da cielo sereno comincia la pioggia sottile che in un attimo ti rende bagnato....

Fran. ennesimo quadro caduto.

Succede così, almeno dicono, ma l'idea mi fa rabbrividire. Qualcosa è finito, ma non qualcosa a caso, qualcosa che investe l'energie dell'uomo e il suo essere da sempre, qualcosa che è tutt'altro che qualcosa è La Cosa. Amore. Ogni atomo teso nell'impegno di non perdere aderenza con al realtà, cerco ragioni logiche dell'illogico agire, cause e finalità in ciò che meno telelologico di così non è, cerco un fine, un mezzo, un perchè, il mio perchè.
Non credo davvero che un amore possa finire. Forse è proprio questo il mio problema. Non credo mai che qualcosa sia destinato a non essere più, e mentre cerco l'equilibrio tra ciò che passa e ciò che è non voglio lasciar fuggire ciò che è stato. C'è dell'assurdo nel comportamento delle persone. qualcosa di davvero insipiegabile.
Ami una persona. La ami, vivi con lei, entri in una sfera tutta sua, inizi a vedere il mondo con i suoi occhi, ti insinui tra le sue paure per prenderla per mano e dirgli che ci sei, cammini al buio pur di non lasciarla da sola, immobile a fissare il niente. Trovi casa in un suo abbraccio, senti che il tuo battere nel cuore ha un ritmo armonico con il suo, c'è qualcosa che vi tiene legati saldamente. Sfidate i sogni, disegnate il confine del possibile. E poi, dal nulla i vostri corpi diventano di legno, due sconosciuti che passeggiano tra mille altri sconosciuti. Due anime che non si riconoscono più, circuite da inutili formalismi fatti per chi si incrocia e va. E voi lì, io lì che cerco dov'è finita la persona che amo, chi è lo sconosciuto che ho di fronte, di chi sono le parole di ghiaccio e il cuore di marmo che mi stanno dinnanzi. cerco disperatamente ciò che so che da qualche parte in questo mondo deve essere perchè io l'ho visto e vissuto...lo cerco ma è sepolto.

E mi trovo a pensare che forse davvero non esiste l'amore per me. Non nel senso che secondo me non esiste, ma proprio che non esiste per me. A me.
Cos'è la mia ricerca, una lotta senza il senso del mai e del possibile? Una ricerca fatta sulla base del non esistente? Una visione perfezionista dell'imperfezione?

E mi trovo bagnata senza nemmeno essermi accorta delle nuvole che riempivano il cielo.

martedì 16 dicembre 2008

Turno 15 dicembre

Arrivare impreparati è ormai quasi normale, ma la vita ti sconvolge e ti tira per le orecchie quando te ne stai sotto un ombrello vestita da clown a pensare "non ce la posso fare". Perché ciò che mi insegna la vita oggi è che se la fretta, le difficoltà, la tristezza ti affliggono arriva un momento in cui tutto questo si mescola tra le vite di persone che ti donano frammenti di loro, ricordi pieni di gioie e dolori, vissute con una malattia che le rende vive, che le rende pulsanti, che le rende ansiose, tristi e colleriche, che le rende semplicemente umane. E stamattina sotto un cielo velato di nuvole con una Nuvola per guida ho riscoperto come sorridere apra l'anima, come ascoltare nutra il cuore, come stringere una mano dia il calore necessario per non sentire il freddo. E di visi incontrati, di briciole raccolte, ne porto a casa molte sapendo che mi stanno sfamando aiutando il mio cuore a non perdere la gioia di lottare per essere vitali, per impegnarmi a cambiare...

martedì 9 dicembre 2008

Come sempre...

scrivo quando ho bisogno di scrivere...il tempo non è l'unico discriminante della mia ars poetica (si fa per dire) ma c'è una certa componente leopardiana che deve tornare fuori per poter dar sfogo al fluire delle parole.

Prendo il respiro....

Come avete intuito non vi aspettano pensieri troppo felici....
non so perchè ma non sono serena. C'è qualcosa che mi soffoca...
Ma esiste davvero l'amore? Forse le persone stanno bene insieme solo per un po', fin tanto che le coordinate cartesiane delle loro equazioni procedono sullo stesso piano...ma basta una piccola deviazione dall'angolo dell'origine...e tutto si stravolge, gli equilibri crollano, il palcoscenico fa calare il sipario scoprendo gli attori ancora in mutande nei camerini...
dove finisce la poesia? Dove comincia la necessità? Sindrome d'abbandono maledetta, sempre la solita...non lo nego. O forse è il mio centro di gravità che si è fatto tutt'altro che permanente, ha preso a girare inquieto trascinandosi dietro tutti i dubbi del caso?!...
E succede a tutti e dunque mi sa che è proprio così che accade, qualcosa si spezza, qualcos'altro sfuma, altro ancora si affievolisce fino a svanire...
La mia anima non trova requie.

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco