mercoledì 23 settembre 2009

Report 22 settembre

Ti muovi tra la fretta e la frenetica ricerca della felicità. Siamo tutti mossi da questa forza che anima anche i periodi più brutti, la voglia di tornare a fluire, a sentirsi vivi, utili. E si cerca chissà dove questa forza che dovrebbe spingerci anche quando ci svegliamo con il grigio fuori dalla finestra e il lavoro o i doveri che ci pesano appena alzati...e poi ti ricordi in un turno di quello che sei, un uomo, e tutte le volte io mi stupisco di quanto siamo tutti uguali, di quanto leggere negli occhi delle persone la vita mi fa sentire a casa, di quanto vedere il dolore e la sofferenza mi fa capire che questa è anche la vita e non va passivamente accettata, va domata e accompagnata anche se amara....
Avevo proprio voglia di un turno. L'ultima settimana è stata densa di eventi e avevo voglia di briciola, volevo sentirla di nuovo viva e positiva. Formaggino mi ha accolto con un sorriso gigante e tutto il turno è stato un bel sorriso a bocca spalancata...due bambini erano alle prese con il primo prelievo, tra giochi di indovina qual è il nome (e io sono davvero imbattibile mentre Formaggino proprio non ci siamo!) e palloncini, siamo alla fine riusciti a distrarli entrambi. La peditatria è stata un bel dialogo, soprattutto ci siamo messi a progettare il futuro di un provetto cuoco ascoltando gli aneddoti di vita del buon vecchio Formaggino....e poi la dialisi che in questo turno ho vissuto sicuramente con una consapevolezza diversa, mi sono sentita davvero dentro quelle vite, ho percepito il "a casa cosa resta", la stanchezza dei giorni che passano, l'idea di quell'appuntamento che non può in alcun modo essere saltato...

Non ho molte parole per descrivere "cosa" vorrei solo dirvi "come" e credo che questo sia importante...ho trovato tanta forza ed equilibrio in questo turno, Formaggino è stato come sempre una guida saggia e attenta....m'illumino d'immenso, ed è proprio una fortuna infinita poter ricevere questa luce, ad anche se sono incapace di portarla sempre con me questa luce che mi viene ogni volta donata voglio custodirla e cercare di non perderla...
Buona vita
Briciola

lunedì 21 settembre 2009


Nel silenzio l'essenziale si esprime.
Un piccolo fruscio ha affidata la verità....

E con il vento ecco l'autunno

giovedì 17 settembre 2009

Io ti amo ma non ho il potere di fermare la notte
che ogni tanto mi nasce dentro,
ma con te sento che ogni notte è dolce
perchè proviene dal buio e dal silenzio,
che ogni notte è lunga e tenace,
ha resistito per spegnere rumori e luci,
per consegnare al giorno dolcezza.

Io ti amo ma non ho il poter di toglierti tutte le ferite,
ma con te ho iniziato un cammino come inizia l'alba,
abbiamo toccato le sue distanze,
ci siamo levati e abbiamo visto
il vento cancellare le nostre tracce
e hai messo in ordine il mio respiro.

Io ti amo ma non ho il potere di dare certezze da dare al nostro futuro,
ma con te cammino passo dopo passo
tra la luna della semina e la luna del raccolto,
con te cammino con i miei passi
e ci avvolgono rotoli di luce per altre stagioni.

io ti amo ma non ho il potere di fermare la pioggia,
ma con te poco a poco sto imparando
ad amare i giorni cupi,
ad amare i giorni neri come quelli chiari.

Io ti amo ma non ho il potere di fermare la monotonia dei giorni,
ma con te sento che come le onde
si stancano all'orizzonte e tornano,
sto imparando ad abbracciare l'attimo con l'eterno.

Io ti amo ma non ho il potere di fermare il tempo,
ma con te che mi accarezzi la bocca
e tieni il dito sui miei denti che mordono
per non farmi parlare,
sto imparando ad armonizzare il tempo lento nel deserto,
con il tempo danzante della musica

quanto fa male...forse la vita darà una risposta migliore di quella che adesso sa dare il mio cuore

lunedì 14 settembre 2009

C'era una volta un guerriero. Era un giovane nato e cresciuto per combattere. Era scritto nel suo cuore che quello era la sua missione, il suo destino. Venne la guerra e quel giovane guerriero fiero e orgoglioso si buttò a capofitto per conquistare quella città che da sempre aveva agognato. Nella battaglia subì molte perdite. Sangue e ferite abbondavano su tutto il suo corpo. Ma non si accorgeva nè del dolore nè del sangue perso perchè nel suo cuore c'era una metà, un sogno, quella città da conquistare. Vinse la battaglia e potè finalmente metter piede all'interno delle mura. Fin da bambino aveva sognato come e cosa ci sarebbe stato dentro quella palizzata enorme di sassi e rocce ed era sicuro che lo spettacolo lo avrebbe affascinato a tal punto che nella vita non avrebbe avuto bisogno di altro che stare lì, abitare in quella città, vivere della sua fatica per conquistarla. E invece dentro vi era solo desolazione e devastazione. Muri incrostati dal tempo e case crollate sotto i colpi di cannone. La delusione fu talmente grande che non ebbe il coraggio di stare oltre entro quelle mura tanto attese e tornò al suo villaggio. amareggiato e afflitto cominciò a rendersi conto delle innumerevoli ferite, del dolore lancinante alle braccia, del sangue copioso che continuava a scendere. Ma di quei dolori e di quelle cicatrici indelebili una, la peggiore, lo tormentava: quella afflitta al suo cuore di guerriero, quella della cessazione di ogni ideale, dell'erronea scelta del proprio sogno da conseguire. Si disse che mai più avrebbe combattuto per nulla, che quieto avrebbe solo cercato di lavorare la terra. Passarono i giorni e le ferite cominciavano a guarire. Lavorava la terra con dedizione e fatica. Ma questo non gli dava la pace, non gli dava la presunta illusione di quiete che tanto sperava di trovarvi. Ogni giorno questo senso di insoddisfazione cresceva dentro, macerava. La voglia di tornare a combattere ad impugnare la spada, a rincorrere un ideale nobile e alto pulzavano sotto la pelle macerata dau segni. Cresceva la voglia e la consapevolezza della sua natura altra da quella tranquilla e mesta del contadino. Si accorse che non aveva sbagliato nel combattere ma che avevva sbagliato l'obiettivo del suo essere guerriero, aveva posto le sue attese nel gesto stesso del combattere e del conquistare e non nel fine, nel vero oggetto del desiderio. Aveva idealizzato la città sul monte, l'aveva sempre e solo vista da lontano vista come qualcosa di perfetto, come la risposta a tutte le sue domande. Rialzò gli occhi dalla terra e vide vicino alla sua casa, dietro un piccolo fiumiciattolo un villaggio. Tranquillo e pacato. stava al di là del fiume a contemplare la radura. Si mise in cammino e arrivò sulla riva. La corrente era forte. Si sentì pervadere di nuovo da quell'antica sensazione di conquista...sensazione che non comportava spargimenti di sangue o distruzione ma solo la messa in gioco di se stesso e della sua volontà. si buttò. La corrente lo spingeva a fondo, l'acqua lo trascinava lontano. Strinse i denti e richiamò da ogni dove le sue forze. Come una magia si sentì trasportare dall'altra parte. Privo di fiato si accasciò sulla riva pago di quella sfida nuova.

Sveglio si mise in cammino e raggiunse il villaggio. Era piccolo ma pieno di mistica magia, una musicalità intrinseca lo avvolse...e fu in un attimo che capì che non avrebbe voluto vivere altrove che lì. Quel piccolo e quieto accessibile spazio di cielo era suo. Era sempre stato lì a tre passi eppure mai lo aveva apprezzato, mai lo aveva neppure guardato.

giovedì 10 settembre 2009

Impressioni di settembre

Settembre è sempre stato un po' così...d'irrequieto vestito.

Ho voglia di ripartire. la libertà non si decide. E' dentro di noi e ciò che ci circonda è solo un contenitore di quetsa nostra libertà interiore. per cui adesso non c'è da disperare se per caso ci sono contingenze che ci imprigionano. Parlando per me so per certo che questa rinnovata consapevolezza che ciò che mi rende libera non dipende dalla libertà che gli altri mi concedono ma da quella che io stessa decido di concedermi e conquistarmi all'interno ecco adesso mi sento davvero più leggera. E' da dentro di sè che si comincia a cambiare ciò che, in apparenza fuori, sta stretto e toglie il respiro.

E dai piccoli respiri si conquista l'aria vitale per riempire i polmoni della brezza rigenerante dell'altura.

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco