lunedì 14 dicembre 2009

Inverno

Parla piano e poi
non dire quel che hai detto gia’
le bugie non invecchiano
sulle tue labbra aiutano
tanto poi
è un’altra solitudine specchiata
scordiamoci di attendere
il volto per rimpiangere
Parla ancora e poi
dimmi quel che non mi dirai
versami il veleno di
quel che hai fatto prima…
su di noi
il tempo ha gia’ giocato ha gia’ scherzato
ora non rimane che
provar la verita’
Che ti da’ che ti da’
nascondere negli angoli
dire non dire
il gusto di tradire una stagione
sopra il volto tuo
pago il pegno di
volere ancora avere
ammalarmi di te
raccontandoti di me
Quando ami qualcuno
meglio amarlo davvero e del tutto
o non prenderlo affatto
dove hai tenuto nascosto
finora chi sei?
cercare mostrare provare una parte di sé
un paradiso di bugie
La verita’ non si sa non si sa..
come riconoscerla
cercarla nascosta
nelle tasche i cassetti il telefono
che ti da’ che mi da’
cercare dietro gli angoli
celare i pensieri
morire da soli
in un’alchimia di desideri
sopra il volto tuo
pago il pegno di
rinunciare a me
non sapendo dividere
dividermi con te
Che ti da’ che mi da’
affidarsi a te non fidandomi di me..
Sopra il volto tuo
pago il pegno di
rinunciare a noi
dividerti soltanto
nel volto del ricordo


Che giorni pieni. mi gira la testa da quante emozioni mi stanno riempiendo la vita e le giornate. Vorrei descrivere la delicatezza di questo inverno che sembra chiedere scusa di arrivare e inpunta dei piedi si insinua tra i nostri cappotti, tra i nostri cuori. Ma non è freddo questo inverno, è melanconico e poetico. E in questa dolce prosa che è la vita talvolta ti scopri più forte e più nuovo per il solo fatto che impari un pochino a non guardare solo al freddo che arriva ma anche alle tinte dolci e avvolgenti, al caminetto acceso, alla bellezza di tornare a casa e sentirsi al caldo, al sole che sorge dolce e delicato, alla effimera inconsistenza delle cose patinate dall'aurea dell'Inverno. E ci sareanno momenti meno poetici, e difficoltà, e lacrime e dolore, ma ci sarà sempre un sole, un cielo pronto a consolarti se lo degni di uno sguardo, una Prospettiva dove rifugiarsi e buttarsi. Non si smette mai di imparare, nemmeno dal dolore. Grazie.

1 commento:

Anonimo ha detto...

sii paziente
verso tutto ciò
che è irrisolto nel tuo cuore
e cerca di amare la domande,
che sono simili a stanze chiuse a chiave
e a libri scritti in lingua straniera.
non cercare ora le risposte
che possono esserti date
poichè non saresti capace
di coinvivere con esse.
E il punto è vivere ogni cosa.
vivere le domande ora.
forse ti sarà dato,
senza che tu te ne accorga,
di vivere fino al lontano giorno
in cui avrai risposta...Rainer maria Rilke

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco