mercoledì 28 gennaio 2009

Primavera

Foglie appassite sul selciato invernale. Mentre l'inverno trascorreva e il suo freddo pareva raggelare la speranza nel cuore, fremente una certezza. piccola, nata per caso come tutte le grandi certezze. Si era insinuata tra collo e testa, mentre fuori scorreva la strada di un finestrino di treno invecchiato dalle mille storie accopagnate. Quel cielo d'azzurro cobalto, sincero, schietto, lì sulla testa. E la luce del sole rinato, speranza del domani di primavera che verrà. Torneranno le foglie sui tuoi rami appassiti di cuore spezzato, torneranno le gemme e i fiori, le farfalle, gli uccellini, il muschio e sotto alle tue radici le viole. Tornerà tutto. Tutto nuovo. Solo i semi che oggi feriscono sapranno inebriare il giardino dall'intensità prepotente del loro profumo. Io, albero sempre verde, di foglie privato mi scopro nudo al freddo del vento. Soffia vento, soffia e porta via le foglie, accarezza il legno, cullalo dalla paura della nudità, dell'essere sè davanti a tutti, rassicuralo che le gemme sono già pronte, pulsanti di linfa....tornerà la primavera. Anche il grano maturerà.
I vetri quando pigliano le prime gocce fanno chiasso perchè sbattono sul loro asciutto, poi si bagnano e fanno meno rumore e resistenza....

1 commento:

Veggie ha detto...

...Avevi fatto 100, e così hai fatto pure 100 e 1,
E BRAVA!

Hai fatto bene a non chiudere...
Sono davvero felice di poterti leggere nuovamente...

<3

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco