lunedì 7 luglio 2008

Il carattere di un uomo è il suo destino....
Eraclito...
triste ma vero. In potenza ognuno può essere molto di più di quello che è ma all'atto pratico ciò che è in potenza non si attua se non rientra nell'indole propria di ciascuno. Si può migliorare, si può cambiare qualcosa, smussare gli angoli...ma il proprio destino è già nel carattere, in quel modo di guardare alle cose che condiziona inevitabilmente le cose stesse. Il futuro avrà i nostri occhi, come anche il presente. Come si guarda alle cose così da essi si è guardati. La problematicità che accompagna il nostro vivere rende problematico il vivere stesso. Non è un difetto, è un osservazione. Chi è sensibile è destinato ad amplificare ciò che gli succede, chi è fragile a mascherarsi ma a rimanere tale, chi è spensierato a non farsi problemi....non vuole essere un discorso deterministico o pessimista, una constatazione della saggezza antica. Il vecchio Eraclito aveva già capito tutto.
Un abbraccio

3 commenti:

Pierpi ha detto...

Il carattere di un uomo è il suo passato e il suo presente...per il suo futuro è sempre in tempo a guardarsi dentro, a capire e finalmente ad agire in maniera diversa. Ma purtroppo non tutto hanno il coraggio e la voglia di cambiare il proprio futuro. Di avvicinarsi agli altri e al mondo da un altro punto di vista. Di cambiare prospetiva, di mettersi a testa in giù per vedere se da lì il cielo diventa verde e l'erba azzurra.

Anonimo ha detto...

Il nostro amico Eraclito non ha considerato però che il nostro carattere lo costruiamo noi, passando attraverso centinaia di esperienze e SCEGLIENDO come affrontarle. Che poi queste scelte si saldino come una corazza attorno alla nostra anima è indubbio, ma all'origine erano pur sempre scelte. E se ci costruiamo il carattere, ci costruiamo il futuro, se ci costruiamo il futuro, ci costruiamo il destino. Homo faber fortunae suae. Nel bene e nel male.

Unknown ha detto...

Ma questa cosa del chi e'sensibile puo'amplificare cio' che gli succede, fino ad un certo punto.
Se una persona e'normale e viene aggredita ed offesa da una seconda persona bieca e senza scrupoli,non e' che si inventa le cose.
E la sensibilità non c'entra nulla.
Diano il giusto nome alle cose.

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco