mercoledì 9 luglio 2008

nothing

Esame passato...la testa è ancora sospesa tra nozioni e sonno, indecisa se migrare in un'altra sede o se permanere....sono davvero distrutta e più che altro mi sento troppo stanca per pensare e questo non mi appartiene...insomma non riesco a dare sfogo alle mie più primarie funzioni vitali....

Ma a parte questo e a parte le scuse che devo a tutti coloro che oggi mi sono stati vicini nei miei momenti di delirio....
oggi pomeriggio mi sono seduta in un vicoletto in centro, mentre tentavo di riprendermi dal sonno e dalla stanchezza e mentre ero lì con nelle orecchie un pezzo bellissimo di Yann Tirsen (grazie Pippi!), mi sono messa a osservare la gente che passava. era un flusso strano e disordinato di vite che fugacemente incrociavano la mia e poi sparivano. Mi sono messa ad immaginare cos'è che le muovesse...

Ci pensate mai a quante migliaia di milioni probabilità girano attorno alla nostra vita? Davvero troppe e non so come si possa in qualche modo orientarsi e non lasciarsi prendere dal fatalismo...o dal totale determinismo.
E mentre tutto scorre l'uomo cambia con le cose e si trasforma con loro....

Mi è dispiaciuto prendere il voto di informatica...è come se sentissi che sta finendo questa parentesi sulla vita di ciascuno di noi. E' come se sapessi in qualche modo che la nostra voglia di blog si esaurirà risucchiata dallo studio....

grazie per i sorrisi e il calore di oggi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

e uno se ne sta lì, nell'angolino del centro, maestoso pezzo di piano in cuffia, a vedere passare gli altri. Gli Altri. C'è la consapevolezza, in quel preciso istante, mentre li vedi passare, uno per uno, a coppie, vestiti strani, eleganti, con valigie e ventiquattrore, c'è la consapevolezza, lì, immobile, che uno, stando quell'attimo a guardare (poteva essere una cosa normale, poteva essere voglia di riposarsi), ecco, la consapevolezza di aver ricevuto in dono una chiave di lettura del cuore dell'umanità.
che ovviamente, a parole, non lo ridici.

Anonimo ha detto...

Determinismo? Non esattamente. Riciclo una frase da un racconti di Stephen King:
"Mi piace l'immagine astratta della vita vista come un'efficiente macchina utensile probabilmente perché la vita vera e propria, guardata da vicino e nel personale, appare invece così strana e caotica. E' bello prendere le distanze ogni tanto per poter dire: -Ma allora un disegno c'è! Non capisco bene cosa significa, ma perdio lo vedo!-"
Sei incredibile, Ire, trovi un significato profondo anche alle cose che diamo tutti per scontate. Grazie.

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco