martedì 4 novembre 2008

Ansia.
Una cappa, folta, pesante, tetra. Varcare la soglia e appare.
Sto crescendo. Crescendo davvero. Ciò che di idilliaco dipingono si sgretola come un quadro ad olio, mostrando la trama di fili stopposa e impersonale su cui il pittore ha ricamato l’ordito ingannevole…sta lì nuda e fredda la tela, nella sua asettica e crudele concretezza.

E’ vita reale. Fatta di fatiche delusioni, incomprensioni.

Lo sto capendo e imprando ad accettare.
E’ tanto che non scrivo. E’ il mio primo post da ventenne e avrei così tanto da dire. Questo silenzio prolungato è stato solo perché era troppo denso di pensieri per potervi trovare un filo, una coda e un capo…e quello che stasera sta uscendo con violenza e confuso è solo il frutto di un’inquietudine dinamica che non lascia spazio a malinconia o arrendevolezza di sorta ma solo ad una profonda urgenza di fare. Di reagire.

Si colorano i giorni di un velo dal sapore vecchio. Ricordo questa identica sensazione di me bambina che fisso fuori dalla finestra le goccioline che scorrono sui vetri disegnando rette e tangenti dal destino sicuro….io che le seguo con il dito, per fermarle, per alterare quel destino ineluttabile che le spinge…ma loro fuori scorrono, e io sto lì a guardarle passare.

Ho incontrato anime bellissime, in evoluzione. Oggi ho conosciuto qualcuno che con la sua eterea presenza mi ha accompagnato in questi ultimi mesi ma a cui fino ad ora non avevo potuto dare un volto, un nome.

Mi sento un numero primo. Che se ne sta solo, tra numeri pari, e dispari, numeri normali,. Il numero primo è divisibile solo per se stesso e per uno. E’ solo, distante dagli altri numeri primi come lui, dai numeri soli, diversi. Un numero primo diverso, destinato ad amplificare così tanto la realtà e a scomporla da riempirsi la testa di vite degli altri, di frammenti raccolti tra le espressioni di estranei, tra le mani allungate di ragazze tristi, tra gli occhi velati di chi ha il cuore spezzato…ricostruisco collezionista di frammenti di uomo, vite che si sommano a questa vistione parziale di un insieme caotico che tende ad aumentare il propiro stato di entropia.

Negli occhi della persona che amo e che vedo cambiare con la dignità dell’eroe che sa dove e come salvarsi resto adesa a questa terra reale, tra raffiche di vento e lacrime di pioggia, io resisto e combatto.

6 commenti:

zoé ha detto...

.. a volte ognuno di noi si sente come un "numero primo.." , indivisibile, solo, straniero perfino a se stesso .. in questo immenso e faticoso mare della Vita, non sempre si ha la forza di reagire, di nuotare, lottare .. a volte vorresti solo sprofonadare giù .. sempre più giù e non tornare ... fino a quando impari a cavalcare le onde, a domarle, a giocare con loro, senza più vederle tue nemiche, allora, si, al Vita, seppure amara, assume sfumature così dolci che questo cammino é piacevole ...
Un abbraccio forte, (da vent'enne come te ... o giù di lì ..) Zoe.

Rospetto ha detto...

grazie zoe...sai sempre capirmi...un abbraccio forte

Veggie ha detto...

"I will never let you fall...
I'll stand up with you forever...
I'll be there for you through it all,
Even if saving you sends me to heaven..."

Non sei sola...

Grazie di tutto...

Ti voglio bene...

Pierpi ha detto...

Ire...sei unica,non dimenticarlo mai..e quando ti senti troppo sola sai dove trovarmi..mi dispiace essere così assente ultimamente.
Ti voglio bene

Shunran ha detto...

Buon viaggio rospetto.

Rospetto ha detto...

grazie

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco