martedì 23 marzo 2010

Entrò con le gambe tremanti.
non aveva idea di cosa doveva o dovesse fare.
aveva studiato già molto per quello. e adesso non sapeva come muoversi cosa aspettarsi. Il camice bianco svolazzava da un angolo all'altro della stanza mentre cercava di prendere un posto che fosse, il più possibile, inosservato, invisibile. Ma era troppo piccola quella stanza per scappare. Poi toccò a lei. Sorrise fece un repiro e iniziò. tutti i ricordi i propositi, tutti in fumo, svaniti. O meglio c'erano ma non riuscivano ad uscire come lei avrebbe voluto. Sorrise. Si rese conto che sarebbe stata molto più dura del previsto.
Ma poi il coraggio, dalle parole sussurrate del paziente "grazie dottoressa"....un tuffo al cuore, ora sei immerso e devi nuotare, non puoi più far finta di saper galleggiare.

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