sabato 12 giugno 2010

atrofia

Se per troppo tempo un organo non viene usato, questo biologicamente parlando va in contro ad atrofia. Che ne resta dunque alla fine di questo processo irreversibile?
Nella norma accade.
Siamo uno nessuno e centomila. Delle volte ci spaventiamo molto per questo cromatismo interiore. Altre lo ignoriamo. Altre ancora ce ne vantiamo. Beh non c'è una via giusta. Io non penso che ci sia giustizia in qualcosa e come tale non giudico nemmeno giusto o sbagliato qualcuno,il sistema di riferimento è troppo relativo...e dunque? impazzire? quale via scegliere a questa mancanza di omogeneità interiore? forse non c'è pretesa da avere nei confronti di noi stessi dell'essere o meno portatori di molteplicità. L'uomo è incoerente per natura, cerca di mascherarlo, di vincerla ma in quanto dotato almeno di due parti, cuore e ragione, questa dicotomia lo porta spesso a un bivio. Credo che l'importante sia non incorrere nell'atrofia...e finchè scorre sangue nelle vene sei ancora vivo, lontano dall'atrofia.
In questo dialogo con nessuno, uno, centomila, so che un immaginario interlocutore saprà capire. Magari si indignerà, magari peserà cose molto cattive, ma in quell'innegabile substrato intimo e comune, capirà.

Chi sono dunque io? Il saltimbanco dell'anima mia.

1 commento:

Charlie ha detto...

E se è il Cuore, ad atrofizzarsi..?!

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco