sabato 19 giugno 2010

leggera scivola Neve,
inconsistente dell'aria è nutrita.
Neve che un tempo splendeva
adesso è ingiallita.

Estate presunta,
estate interiore,
l'ardore e il fuoco
non bastano, amore,
neve e velluto, niente più
resta,
di me solo il vuoto
da quella finestra.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

è veramente molto bella...

Anonimo ha detto...

Complimenti, passa dal mio blog se ti va: http://cristycrusty.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

L'estate passava: papaveri e fiordalisi, nigelle ed astri avvizzivano e scomparivano, le rane diventavano silenziose nella peschiera, le cicogne volavano alte e si preparavano alla partenza. Allora ritornò xxxxxxxxx!



Non fece gran caso del proprio ritorno, pareva che venisse dalla camera attigua e fosse stato lì poco prima. Disse solo: "Devo dormire". Pareva terribilmente stanco.

Osservò attentamente quel xxxxxxxxx che lo guardava: un xxxxxxxxx stanco, un uomo invecchiato e avvizzito.
Un volto ben noto, ma divenuto estraneo; pareva che non fosse veramente presente, che quasi nulla gl'importasse. Gli ricordava questo o quel volto conosciuto in passato, un po' maestro Nicola, un po' il vecchio cavaliere che un giorno gli aveva fatto confezionare un vestito da paggio, un po' anche il San Giacomo ch'era in chiesa, il vecchio San Giacomo con la barba, che appariva così antico e grigio sotto il suo cappello da pellegrinp, ma pur sereno e buono.

Nel volto che lo specchio gli presentava leggeva attentamente, come se gli fosse premuto di sapere qualcosa di quello straniero.

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco