mercoledì 9 giugno 2010

Dialogo sul soffrire e il viver male ovvero riflessioni sul vivere o morire

Soffrire e vivere male

Discussione tra un saggio nero e un piccolo bambino in cerca di guai.
"Sai dirmi la differenza tra soffrire e vivere male?" chiese il vecchio.
"Non so, secondo me vivere male comporta soffrire, cioè se soffri vivi male!" rispose il bambino con aria interrogativa. Non sono queste le domande da fare in una calda giornata estiva.
"Tu credi? Pensa un attimo al tempo. Pensa al valore che dai ad esso. Cosa preferiresti, passare il tempo a vivere male o passare il tempo a soffrire?"
"nessuno dei due senza dubbio" rispose subito il bambino alzando un po' la voce.
"Ragionevole, tuttavia, pensa alla vita. Pensa a quando qualcosa ti ha fatto felice. Sapresti trovarne una?"
"Forze quando sono riuscito a vincere la paura di suonare davanti alle persone. Quando ho rotto il mio tabù interiore e mi sono lasciato andare"
"Vedi, quetso è importante. Ora pensa a come hai fatto ad ottenere questa felicità."
"Ho lottato contro me stesso. Non è stato facile ma alla fine ho vinto la battaglia!"
"Hai detto tu stesso che non è stato facile, quandi in parte questo ha implicato soffrire?!"
"Si, ammetto di si!"
"Vedi noi uomini ci dimentichiamo cosa vuol dire la fatica. C'è un sacrificio che porta a qualcosa di pieno e di alto, un sacrificio che porta alla felicità talvolta e questo lottare e cercare in tutti i modi di fare ciò che temporaneamente non ci è concesso comporta sforzi, delusioni, illusioni, sogni delusi. Eppure in questo mescolarsi di difficili sentimenti ecco che sorge dalle ceneri il fiore del nostro sacrificio a far risorgere profumo e speranza"
"Hai ragione, sei saggio."
"Dunque, viviamo, viviamo e nel sacrificio sappiamo che è la vita a fornirci la forza di superare noi stessi, e ci saranno così molti momenti di gioia e di soddisfazione e il pane di ogni giorno avrà sempre sapore!"

Molti muoiono troppo tardi, e alcuni troppo presto. Ancora suona insolita questa dottrina: Muori al momento giusto! Muori al momento giusto: Così insegna Zarathustra. Certo, colui che mai vive al momento giusto, come potrebbe morire al momento giusto?
dedicato a Lia che me l'ha mostrato con la sua forza

6 commenti:

Anonimo ha detto...

il saggio nero vuol far riflettere il bimbo su sofferenza e mala vita, ma a fin di bene sembra proporgli un concetto di sofferenza molto censurato.. sacrificio e delusioni possono dare i loro frutti, mentre alla sofferenza può essere concessa consolazione, e forse nient'altro.

Rospetto ha detto...

forse ma cosa c'è di più autentico che la condivisione...e non c'è nulla che pur nel male fa sentire meno soli, meno al freddo se nel soffrire c'è qulcuno a cui poter stringere la mano, tra le cui braccia farsi calmare....

Anonimo ha detto...

..e se si soffre proprio per quella stessa persona cui poco prima si stringeva la mano, tra le cui braccia si trovava pace e serenità?..concordo con sacrificio e delusioni che danno frutti, sia come risultati che come esperienze di vita, e alla sofferenza poco altro oltre alla consolazione, dato che tutto può succedere ma alla fine (di ogni cosa, che sia un discorso, una giornata, o qualsiasi altra cosa) siamo noi stessi soli davanti alla nostra vita.

Rospetto ha detto...

succede...nessuno è immune dal darci delusioni, non lo siamo nemmeno noi stessi dal deluderci di come siamo e di come ci comportiamo.....può succedere ma nn ci deve scoraggiare dal cercare il conforto e dal capire il perchè della nostra sofferenza...penso che nulla sia a caso, e credo che a guardare qualcuno attorno che è pronto a coccolarci e a confortarci c'è...e se non c'è ci sarà....ne sono convinta....è ovvio che quando amiamo ci possiamo ferire e molto, è normale la posta in gioco è alta e i rischi di incomprensioni e di non voluto dolore ci sono....fa parte del gioco....

Anonimo ha detto...

Concordo con te.. Però piuttosto sulla prima parte; quanto al resto, nulla succede a caso, o forse si? L'ho sperimentato sulla mia pelle qualche mese fa, la vita non è altro che un "porcupine tree", pronta a diramarsi in ogni istante (anche ora, mentre io sto scrivendo, e tu starai leggendo) in ogni direzione, più o meno lentamente (o velocemente, che dir si vuole..).

E' come un piccolo ruscello, che scorre e nasce e prende vita e si crea il letto con il lento,costante,ma vivo incedere; a volte prenderà deviazioni date da una favorevole conformazione del terreno, a volte deciderà egli stesso dove andare trascinando sassi,rami, foglie ormai morte e lascerà una Traccia dietro di sè, del suo passaggio, della sua Deviazione, della sua Vita.

Per cui, siamo o non siamo autori-non autori inconsapevoli della nostra vita?

La risposta è dietro lo specchio, anche se penso che riusciremo a vederla (sebbene non con gli occhi..ma la "sentiremo") solamente una volta che saremo arrivati all'ultima goccia di noi.


Per il resto, lo sai che io "gioco" e non ho paura di giocare e mettemi in gioco, la mia non era un'amara riflessione sulle pene amorose quanto un'amara o realistica o "cinica" riflessione sul fatto che per quanto l'amore riempia la nostra vita e ci faccia volare in alto o a momenti in basso, saremo sempre e solo noi stessi ad attraversare dirupi solamente stando in equilibrio sul filo che è la nostra vita.

Ed è lì che senti solo il tuo respiro e il battito del tuo cuore,

il rumore dei tuoi pensieri rispetto a tutto il resto, a tutto ciò che è stato

e nient'altro.

Rospetto ha detto...

ho letto solo adesso...beh alla fine è vero, credo tu abbia ragione ma non per questo smetteremo di avere bisogno degli altri e di ricercarli in ogni modo e disperatamente...

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco