venerdì 19 settembre 2008

Grigio

Finito. il mio primo anno universitario nel bene o nel male oggi si è concluso. E piove e fa freddo.
Dovrei farei salti di gioia ma c'è qualcosa, un malessere non ben identificato, che mi tiene il cuore.
Non so precisamente cos'è, se è solo il grigio del cielo che condiziona il mio cielo interiore, se è perchè ho concluso qualcosa e questa cesura mi dà un'idea piuttosto precisa del tempo che passa...a dire il vero penso di sapere cos'è, o meglio chi è.

L'incomunicabilità. Non so se vi è mai capitato. Una persona che lentamente muta, diventa altra. Ma nel cambiamento non c'è più parvenza di quello che era, nè un'ombra passata della sua allegria, nè un leggero brivido della sua solare voglia di vivere...grigio che diventa nebbia, nebbia che copre tutto, anche la vista del cuore.

E ci provo. non lo nego che delle volte non ci riesco molto nemmeno nel provarci, ma comunque mi ci sforzo. ma questa nebbia non mi fa arrivare all'essenza, non mi fa smuovere nulla se non un po' d'acqua in superficie. Mi sento impotente quando mi rendo conto che per quanto i miei sforzi siano tutti tesi a cercare di riportare la gioia e i colori, nella sua tavolozza c'è solo il grigio...al massimo il nero.
Non concepisco come una persona non possa avere obiettivi, sogni, entusiasmo. Ci sono i giorni in cui magari non ce la fai ad assere al 100% ma hai comunque l'idea della prospettiva, di un motivo, del tuo motivo. Forse è questo che ci manca, in un affollamento complessivo di risposte e stimoli in cui tutto è già pronto e dobbiamo solo prendere il pacchetto più conveniente per la felicità ci manca il nostro motivo, la nostra ragione d'esistere.
Tutta questa frenesia, questo culto del corpo, questa finta spiritualità allontana gli animi, allontana dalla verità.
Voi, non importa quanti anni avete, se vi sentite giovani o meno, se lo siete realmente, non importa ma non dimenticatevi di sorridere.

5 commenti:

zoé ha detto...

Già.. Incomunicabilità.. forse la malattia peggiore che caratterizza il nostro tempo, la percezione di essere soli mentre la folla riempie la piazza, la percezione di non poter comunicare a nessuno l'emozione che si prova in un momento, fosse la gioia o il dolore, o più semplicemente scambiare due chiacchiere per non sentirsi morire dentro e avere ancora la percezione di essere vivi, con le parole, solo con le parole. L'effetto più sorprendente e triste che spesso capita é quello di non riuscire a comunicare nemmeno con le persone che ci sono accanto, gli amici, la famiglia.. persino parlare con qualcuno alla fermata del pullman o alla fila della posta con il vicino é per molti inconcepibile.. e ci lamentiamo del grigio, della solitudine dell'Anima.
L'importante é continuare a SORRIDERE. Sempre.
Un abbraccio e complimenti. Zoe.

Pierpi ha detto...

Ire...assurdo..ieri pensavo anch'io agli obiettivi..per quanto il resto del mondo ha smesso di comunicare io e te non potremo mai smettere..perchè qualcosa lega i nostri pensieri..tvb

Anonimo ha detto...

Le persone non possono essere costrette a cambiare, nemmeno in bene. Quello che possiamo fare è stare loro vicino, con un sorriso, con un abbraccio, con un bacio, quando ne hanno bisogno o quando vogliamo loro far sapere che ci siamo, che siamo lì con loro, che siamo davvero. Il passo successivo non può venire da noi. La luce brilla nel bosco, sta al camminatore scegliere se seguirla o continuare la sua strada.

Anonimo ha detto...

che uno potrebbe veramente farne una questione di DNA, conformazione naturale o disposizion spontanea alla vita. Poi ti ci basta un sorriso, un tramonto, una canzone e tutta la biochimica, l'arte del calcolo e la certezza personale, detto lieve lieve, vanno a puttane.
Quando succede questo puoi dare un senso anche a tutti i grigi, alle incomunicabilità e alle incomprensioni: ti rimetti nelle mani della vita senza la pretesa di controllarla dall'alto.

Rospetto ha detto...

grazie,quello che scrivete come sempre mi dà da pensare...e aiuta a vedere le cose diversamente.....

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco