lunedì 22 settembre 2008

Dovete essere il cambiamento che volete vedere nel mondo

Questa frase mi risuona in testa, un imperativo, un'esigenza.

Un filo rosso che prosegue, partito da Napoli, trovato sui giornali, nella consapevolezza di certe situazioni, degli sprechi, della realtà circostante. Consumare e consumare. Sembra tutto volto a questo, al consumismo sfrenato, al contrario della sobrietà e della giustizia. Se mi fermo a pensare subentra il senso di colpa, l'indignazione verso me stessa e verso questa società. Come si può mandare il cesso con 5 litri di acqua potabile tutte le volte? E perchè in Italia siamo i terzi consumatori d'acqua potabile ma anche tra i primi che la compriamo al supermercato in bottiglie di plastica? Abbiamo acqua in abbondanza e l'andiamo a comprare, il resto lo usiamo per lavarci, per lavare....tutto questo spreco in faccia a chi d'acqua ci muore, a chi si fa km per poterne avere un secchio. E tutte le volte che entro in un bar e prendo un caffè?!...80-90 centesimi tutte le volte....e c'è chi vive con 75 centesimi il giorno....i miei tre caffè quasi quotidiani sono tre persone che potrebbero arrivare a fine giornata. E nel nostro mondo c'è gente che muore d'anoressia perchè smette di mangiare...e c'è gente che muore di fame perchè non ha da mangiare. Questo mondo di contraddizioni e noi ci siamo dentro, sta a noi cambairlo, rivoluzionarlo. Sta a noi informarci e fare scelte sostenibili, scomode ma vere. Possiamo davvero fare molto, ci credo. Penso che tutto questo diventi molto più che una scelta, è un modo di vivere necessario, per lasciare qualcosa ai nostri figli, per essere giusti. Se ci penso impazzisco.

2 commenti:

Veggie ha detto...

E' una frase bellissima... e assolutamente vera. Purtroppo ci sono tante cose che facciamo senza rendercene conto, docce, lavatrici, lavastoviglie, caffè, caloriferi... per abitudine... perchè ce l'abbiamo e quindi si usa, senza pensare... e questo è vero, forse ci vorrebbe una maggiore consapevolezza.
Se mi permetti, però - e lo dico senza intenzione di fare polemica, è solo la mia opinione, e come tale contestabilissima - non credo che si possano fare paragoni tra noi e le persone che non hanno quel che noi abbiamo quotidianamente. Si tratta di 2 realtà differenti, ciascuna con i suoi problemi, che non posson oessere sottovalutati nè comparati. Viviamo in una società in cui solo le malattie esteriori vengono riconosciute e validate... l'eventuale malessere interiore o fragilità psicologia viene vista solo come una forma di debolezza... senza pensare che queste persone possono stare veramente male... anche se hanno tutto, materialmente... o forse proprio perchè hanno tutto. E non è ancora abbastanza. O, forse, è troppo.

Anonimo ha detto...

avere avere avere.più ke si ha e più ke ci vuole "armi per mantenere quello ke si ha". e allora guerre su guerre,ke sembrano così lontane da noi ma ke ci riguardano TUTTI nessuno escluso.smettiamola di dire ke siamo due società diverse,ke siamo mondi diversi ke non sono comparabili. Lo diciamo (io per primo) perchè abbiamo paura. PAURA: di impazzire,di scoprire ke siamo consumisti e spreconi come tutti gli altri,di renderci conto ke abbiamo una dose di colpa,sia x le guerre lontane,sia x i poveri lontani ke vivono con 75 centesimi il giorno,sia nei confronti dei baboni della stazione,di quello ke vive nel sottopassaggio ignorato(quello con la barba bianca..si chiama Andrea..),del tuo vicino di casa. smettiamo di dire ke è impossibile cambiare xkè ormai la società gira così e "ki sono io x cambiare la società o cambiare i sistemi economici?" e prendiamoci le nostre responsabilità. tremo al solo pensiero ke sia anke colpa mia,ma ho deciso di prendere la mia parte di responsabilità e cercare di rimediare.rimbocchiamoci le maniche xkè non avremo una seconda opportunità,xkè se possiamo fare qualcosa possiamo farlo qui ed ora. BUON LAVORO a tutti!
Fratz

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