sabato 17 maggio 2008

Corso d'informatica

Mi piace tirare le somme ogni tanto. Non so perchè, forse mi dà modo di pensare a fondo a quello che ho fatto. Ho riempito il questionario ma sinceramente sento che non basta. Non basta davvero.
Marzo: Corso d'informatica. Bene, lo devo fare, è obbligatorio. Voglia meno 10. Ho pensato che sarebbe stato sicuramente noioso. Tutte le volte che qualcuno ha provato a spiegarmi qualcosa dei computer, di qualsiasi genere mi è sempre venuta una voglia di dormire fuori dal comune..insomma ho sempre pensato che per certe cose l'informatica non era altro che noia. Poi che discorsi nell'epoca di internet e della tecnologia il computer lo uso e un pochino mi ci oriento ma non ho mai voluto andare oltre l'aspetto pratico base.
Prima lezione. Ho pensato...ecco già una lezione prende male...anche per informatica, non ci credo, un'altra. E sale sul palco un ometto sorridente.
Via mi fa simpatia, ascoltiamolo.
Ha l'aria buffa e gli occhi gioiosi. Ne ho incontrate alcune di persone così, non tante, sono rare, ma quella luce negli occhi la so riconoscere e ha un valore. L'intuito non mi smentisce. Il tono carismatico e la passione invadono tutti fin dai primi attimi. E penso....
Io con i blog ci litigai tempo fa. Motivi vari...il più importante era vedere che molte persone scrivevano i loro problemi davanti a tutti senza però riuscire a parlarne davvero con nessuno. non so perchè ma questa cosa mi ha sempre un po' turbato. Ho scoperto tristi vicende così....ma non voglio farla lunga, insomma a me i blog proprio non mi stavano simpatici.
E questo prof ci dice di mettersi a fare un blog.
Pensa e ripensa accolgo la sfida. Mi piace scrivere. Da grande farò la scrittrice a tempo perso o il suonatore di violino in mezzo a qualche vicolo. Per cui è bene che mi eserciti se no perdo la mano ;.P
Ma sto divagando. Insomma mi metto all'anima di fare questo blog di capire come si fa, di curarlo, dargli del mio, vederlo crescere, mutare, raccontare di me e di ciò che ho intorno. Ho scoperto molto degli altri e di me stessa, lo ammetto.
Ma cosa ancora più sorprendente....era un periodo di no totale, demotivazione universitaria pari a mille, delusione per il cannibalismo da cui mi sentivo assediata. Mi sembrava che la collaborazione fosse davvero un'utopia. Ma se qualcuno aiuta l'uomo a riflettere, l'uomo non è poi così stupido e riesce a compiere grandi cose. Andreas c'ha dato fiducia, c'ha dato una prospettiva e noi siamo stati in grado di coglierla, siamo stati bravi.
E' stato un corso di vita, di studio più che un corso d'informatica....forse il limite è stato un po' questo. Ho avuto a che fare con il computer costantemente, è vero, ma ho sentito di coltivare più che particolari abilità informatiche la voglia di essere del mondo, di interessarmi a ciò che mi circonda, di non arrendermi, di non lasciarmi scoraggiare....
Per me non è un limite, vorrei davvero che ogni corso fosse così appassionante, così coinvolgente, così vero....
Mi ha ridato la voglia di fare, di sognare, di aprirmi...

Il muro che ogni professore, anche il più disponibile, di solito erge a sua difesa tra sè e gli studenti è stato abbattuto....
Dall'altra parte della barricata si scorge un essere dotato di sentimenti...
Quanti si fermano a chiedere ai giovani che pensano davvero? Non siamo contenitori da riempire, fiori da coltivare...delicati, fragili, ma profumatissimi, colorati e pieni di vita...

Nessun commento:

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco