giovedì 15 maggio 2008

Il vuoto crea stabilità


E' un momento di vuoto. Non totale. Un vuoto opaco. non so come spiegarlo. Un vuoto finto. C' è come un filtro tra il mio cuore e il resto. Un filtro in bianco e nero. Ma se guardo vedo un vuoto. Uno spazio lasciato, un cumulo di ricordi che stanno prendendo fuoco. E la cenere che fa più male del fuoco stesso. Mi allontano dai ricordi ma mi restano attaccati addosso, una polvere fine che non so proprio come mandare via....

Dalla nebbia risorge comunque la speranza del domani. Avvolta dall'incertezza dell'ora, dalla sfiducia nell'Amore, dalla delusione di ricevere delusione da chi mai si vorrebbe ferire. E capisco che il contrario d'amare non è odiare...odiare è un sentimento vero, forte comunque. Il contrario è il silenzio, il muto dissenzo, indifferenza. Indifferenza letale come poco al mondo può essere.

ma mi rialzo. non c'è problema, sono forte io. Anche da questa ne esco. Prima o poi troverà la voglia di fidarmi ancora. Il coraggio di buttarmi per cadere verso l'alto.


La linea d'ombra la nebbia che io vedo a me davanti per la prima volta nella vita mia mi trovo a saper quello che lascio e a non saper immaginar quello che trovo mi offrono un incarico di responsabilità portare questa nave verso una rotta che nessuno sa è la mia età a mezz'aria in questa condizione di stabilità precaria ipnotizzato dalle pale di un ventilatore sul soffitto mi giro e mi rigiro sul mio letto mi muovo col passo pesante in questa stanza umida di un porto che non ricordo il nome il fondo del caffè confonde il dove e il come e per la prima volta so cos'è la nostalgia la commozione nel mio bagaglio panni sporchi di navigazione per ogni strappo un porto per ogni porto in testa una canzone è dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzione senza preoccupazione soltanto fare ciò che c'è da fare e cullati dall'onda notturna sognare la mamma... il mare. Mi offrono un incarico di responsabilità mi hanno detto che una nave c'ha bisogno di un comandante mi hanno detto che la paga è interessante e che il carico è segreto ed importante il pensiero della responsabilità si è fatto grosso è come dover saltare al di là di un fosso che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato saltare verso il tempo indefinito dell'essere adulto di fronte a me la nebbia mi nasconde la risposta alla mia paura cosa sarò dove mi condurrà la mia natura? La faccia di mio padre prende forma sullo specchio lui giovane io vecchio le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio "la vita non è facile ci vuole sacrificio un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione" arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione e adesso è questo giorno di monsone col vento che non ha una direzione guardando il cielo un senso di oppressione ma è la mia età dove si sa come si era e non si sa dove si va, cosa si sarà che responsabilità si hanno nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto e attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchiera dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera ed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di mangiare mi perdo nelle letture, i libri dello zen ed il vangelo l'astrologia che mi racconta il cielo galleggio alla ricerca di un me stesso con il quale poter dialogare ma questa linea d'ombra non me la fa incontrare. Mi offrono un incarico di responsabilità non so cos'è il coraggio se prendere e mollare tutto se scegliere la fuga od affrontare questa realtà difficile da interpretare ma bella da esplorare provare a immaginare cosa sarò quando avrò attraversato il mare portato questo carico importante a destinazione dove sarò al riparo dal prossimo monsone mi offrono un incarico di responsabilità domani andrò giù al porto e gli dirò che sono pronto a partire getterò i bagagli in mare studierò le carte e aspetterò di sapere per dove si parte quando si parte e quando passerà il monsone dirò levate l'ancora diritta avanti tutta questa è la rotta questa è la direzione questa è la decisione.

4 commenti:

Pierpi ha detto...

Ire..come al solito abbiamo le vite parallele..io oggi sono strana e tu lo sai,ma non pensare che non voglio dirti il perchè è solo che non lo so nemmeno io..è un vuoto lasciato da ricordi troppo lontani che in alcuni giorni sono più vicini del solito..oppure una voglia di "nonsochè"..oppure..oppure è quest'età,questa scacchiera..è voglio di sostituire il vuoto con il tutto..e l'indifferenza almeno con l'odio..vabbè..grazie di tutto Ire, grazie di scrivere così bene quelli che sono anche i miei pensieri,letti sembrano più veri,concreti..li capisco un pò di più..

Chiara ha detto...

Dimenticare è sempre difficile...posso capirti..ma fortifica..lo so è una frase scontata ma io ho visto persone realmente maturate, capaci di vivere alla fine un rapporto con l'equilibrio giusto...a questo servono i dolori, e gli sbagli...per ripartire...
ti ricordi quando in macchina ragionavamo del fatto che in una coppia è giusto che ci siano aspetti discordanti in modo tale che l'eccesso di uno sia mediato,tamponato, frenato dall'altro?questo per me è ancora vero...ma da questo incontro-scontro deve scaturire qualcosa di positivo per entrambi, non un peso per uno di essi...forse è mancato un pò di equilibrio..ma non posso giudicare cose che non conosco..quello che posso dirti è che ad un certo punto ci si deve fermare, dopo essersi resi conto di aver dato tutto quello che si poteva dare...se il resto non viene è perchè è giusto che non venga...illusione per una sicurezza?? non so ma alla fine in qualcosa bisogna pur credere...un bacione!

Anonimo ha detto...

non è vero che sei indifferenza. Non può essere indifferente che chi ha con sé anima strada ed esperienza, no?
Se per la ripartenza serve uno slancio (in mezzo a tutta la negativià che pare zavorra e che si concentra in questi giorni tra cellulari e portafogli eccetera) non aspettarlo, corri a prendere quel che ti spetta. Perché sai che qualcosa ti spetta. E se il tempo è felicità in potenza (non in senso egoistico...per te e per gli altri) fai ciò che ti rende più felice.
Coraggio.

Rospetto ha detto...

Grazie...

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco