domenica 4 maggio 2008

Mare...oceano


In questa traversata, se vuoi costruire una zattera, non radunare gli uomini per raccogliere la legna, per distribuire i compiti, insegna loro piuttosto la nostalgia del mare.


Ho nostalgia del mare, dell'orizzonte che si apre verso l'infinito, che ti fa assaggiare un frammento di eterno. Ho nostalgia del rumore delle onde, del colore dell'acqua, trasparente e mutevole come ciò che l'accoglie....


Il mare non ha paura di amare il cielo. Non ha paura di prenderne il colore, di fondersi con esso, di esserne il riflesso. Il ritmo delle acque, la musica che ne esce, tutto incanta.

Mi ha sempre affascinato il modo in cui Baricco parla del mare. La devozione che vi mette, mista a nostalgia, ad amore, a follia....una vastità tale che unica accoglie la varietà dell'esistenza.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

mi trovi in assoluto disaccordo. Sai che ho sempre odiato Baricco. E soprattutto ho sempre odiato il mare, e l'oceano, e il cielo dello stesso colore, e l'orizzonte. Quindi voto bassissimo al post.

Rospetto ha detto...

mmm anonimo...non mi freghi tanto so chi sei...è inutile che fai i commenti anonimi;-P...e poi non c'è mica il voto il blog è mio decido io....bella la mia democrazia no? Riusciremo mai a beccarci?

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco