venerdì 2 maggio 2008

Piove sul bagnato

Bella l'immagine. Ho sempre pensato che fosse solo una stupida affermazione palese....piove sul bagnato...bello no, piove e non bagna mica nulla, è già tutto molle.
Così piove sul bagnato. alla fine non è che mi scompongo, sto già un po' molle e se succede qualcosa di esterno alla fine ho la mia dose di atarassia da sfoggiare...mica me la prendo io.
Mi dispiace vedere che non ci si può fidare degli altri. nemmeno del posto in cui ogni mattina ti siedi per seguire le lezioni. Di nessuno. Ma non mi arrendo. Continuo a credere che la fiducia può esistere. Che deve esistere.
E intanto oggi mi hanno rubato il portafoglio. Proprio al cubo. non so come hanno fatto ma l'hanno fatto. Non me ne frega nulla dei soldi. dei documenti sì. Non me ne frega nulla davvero ma sono delusa un po'. non si può cambiare e lottare per un posto in cui non ci si sente a casa. La gente non si appassionerà mai a quello che fa se non lo ama. E così anche per i posti. Se per strada c'è sudicio e la gente butta tutto in terra ci sentiamo autorizzati a fare lo stesso. Non ci interroghiamo sul valore del nostro piccolo e insignificante gesto di mancanza. andiamo in realtà ad incrementare il circolo di totale menefreghismo per ciò che abbiamo intorno. e così non sentiamo nostro nulla. I luoghi, le strade, il paese. E se non lo sentiamo nostro non ci viene da difenderlo, da migliorarlo. e' normale è nell'indole dell'uomo. eppure io al Cubo mi sento come a casa, un po' tra amici, in famiglia. e in famiglia non ci pensi che qualcuno possa farti un torto....
Va beh, è successo. Grazie per tutti quelli che hanno sopportato la mia mezz'ora di ordinaria follia...ma mica per quello che mi hanno tolto ma per il principio.

2 commenti:

Shunran ha detto...

Sai, credo che il peggiore errore che possiamo fare in questi casi sia quello di pensare che sia "tutto finito", o che la nostra fiducia sia stata tradita per sempre. Se ci pensi razionalmente sai che non è così, ma col cuore non puoi fare a meno di ignorare il bruciore che deriva dal colpo alle spalle. Dal colpo che si scaglia sul tuo momento di debolezza, una debolezza che per l'appunto derivava dal tuo sentirti al sicuro tra quelle mura.
Il punto è riuscire a sentirsi a casa anche senza la libertà di lasciare il nostro zaino incustodito per 2 minuti. Oppure, di pensare che in fondo quel posto non è un granchè come casa ( anche se intornao hai comunque la tua "famiglia"). E vabbè, condivido, condivido...

Rospetto ha detto...

E' proprio vero...per fortuna gli affetti alla fine non stnno nei luoghi ma nelle persone (anche se delle volte è quasi peggio;-P).....

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco