domenica 20 aprile 2008

Il sabato del villaggio

Il Sabato del villaggio

La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole
Col suo fascio dell'erba;
e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
Su la scala a filar la vecchierella,
Incontro là dove si perde il giorno;
E novellando vien del suo buon tempo,
Quando ai dì della festa ella si ornava,
Ed ancor sana e snella
Solea danzar la sera intra di quei
Ch'ebbe compagni dell'età più bella
Già tutta l'aria imbruna,
Torna azzurro il sereno,
e tornan l'ombre
Giù da' colli e da' tetti,
Al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
Della festa che viene;
Ed a quel suon direst
Che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
Su la piazzuola in frotta,
E qua e là saltando,
Fanno un lieto romore:
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore,
E seco pensa al dì del suo riposo
Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
E tutto l'altro tace,
Odi il martel picchiare, odi la sega
Del legnaiuol, che veglia
Nella chiusa bottega alla lucerna,
E s'affretta, e s'adopra
Di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.
Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia
Recheran l'ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.
Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
È come un giorno d'allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
Ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

buon vecchio e saggio Leopardi...fin da piccola ci ho sempre pensato a questa cosa....la gioia che sta nell'attesa più che nella vicenda in sè, nell'anelare, nel prefigurare più che nell'assaporare...
Ho sempre odiato la domenica. Mi mette tristezza. non so perchè. Mi entra una strana sensazione di insofferenza, leggera, ma costante.
Un giorno che dovrebbe essere di festa, eppure così ingombrante, forse perchè diverso, forse perchè apoteosi della buon educazione, del buon costume, tovaglia della festa, vestiti buoni, sorrisi della domenica....
ma almeno c'è il sole....

5 commenti:

Pierpi ha detto...

lo sai che anch'io odio la domenica???cioè non la odio, però di domenica sn triste....uffa!!!!!!!A domani piccola Ire

Angelo Custode ha detto...

un giorno sempre un po' strano... a volte ricco di impegni, a volte non hai niente da fare, a volte noioso da non saper come arrivare in fondo, uggioso quando una volta arrivati in fondo siamo sui nastri di partenza per una nuova settimana caotica....
...cogli le cose positive... almeno c'è il sole come hai detto! da qui in avanti non saranno poi troppo tristi le domeniche... volere è potere!

danip ha detto...

e soprattutto la domenica sera, che tramonta e tutti i negozi sono chiusi e la gente è in casa a vedere i gol e minestra in brodo e affettati, e la convinzione che ci sia qualcosa, nella vita o nell'umanità in genere, che non c'è verso di spiegare a parole. Poi Leopardi ce l'ha fatta, ma questo è un altro discorso.

Matteo ha detto...

Ah! visto che "piccolo Leopardi" non era poi così non appropriato... :)! Comunque anche a me la domenica fa un certo non so che.. non così profondamente come a te, ma...

Rospetto ha detto...

....si ma il soprannome "piccolo Leopardi" no......

Da leggere

  • Narciso e Boccadoro di Herman Hesse
  • Il piccolo principe di Saint-Exupèry
  • Oceanomare di Alessandro Baricco